I pazienti hanno diritto di sentire anche psicologicamente che sono in buone mani, i medici e tutti gli operatori di un reparto devono poter lavorare in coscienza e tranquillità. Il restyling dell’unità di medicina d’urgenza, presentato ieri mattina al Pronto soccorso del Cardarelli dai vertici della sanità e della Regione, mira a raggiungere questi due obiettivi, che per l’Asrem sono strategici.
«Abbiamo iniziato dall’ospedale di Campobasso e dal reparto di Pronto soccorso, che è poi la porta di ingresso di una struttura di assistenza, il percorso che attraverso interventi previsti anche altrove deve garantire certezza delle cure», ha detto il direttore generale Giovanni Di Santo.
«Il paziente – ha aggiunto il governatore Francesco Roberti – non può essere lasciato in corridoio, deve percepire che è in buone mani».
Prima una breve cerimonia dell’Aula Golgi della facoltà di Medicina, poi una visita in reparto e quindi la benedizione impartita dal vescovo Giancarlo Bregantini. A illustrare i dettagli tecnici della ristrutturazione, il primario del Pronto soccorso Nicola Rocchia.
Ambienti rinnovati e climatizzati, in totale 11 posti letto con uno dedicato ai pazienti affetti da malattie infettive, il tele monitoraggio dei parametri: così è cambiata in meglio l’area dedicata all’osservazione breve. «Sono anni che cerchiamo di raggiungere questi obiettivi e vedere un Pronto soccorso che dignitosamente accolga i pazienti per i primi interventi – ha rimarcato Rocchia – Finalmente con la nuova direzione Asrem abbiamo tagliato questo traguardo. Certo, scontiamo ancora le difficoltà della carenza di personale, come accade in tutta Italia, ma restiamo fiduciosi, perché sentiamo di poter tornare ad essere ricettivi».
Il dg Di Santo ha seguito i lavori in prima persona e con costanza. «Coloro che attendono in Pronto soccorso sono i più sofferenti. Ora siamo in grado di dare garanzie al paziente che entra nella struttura ospedaliera affinché usufruisca di un processo di cure fondamentali. Nel caso specifico abbiamo dotato le stanze di centraline di motorizzazione dei parametri vitali così come anche di videocamere per controllare costantemente, pure da remoto, i malati».
A disposizione, è stata la sponda del governatore Roberti, «ci sono finanziamenti per la sanità e per l’acquisto di tecnologie, compreso un robot. Sono sfide, ma vogliamo dare risposte, fare in modo che i pazienti restino fidelizzati, consentendo ai nostri medici di dimostrare le proprie capacità e competenze. Possiamo farlo collaborando e ascoltando».
Sulla stessa linea la struttura commissariale presente con il commissario Marco Bonamico e con il sub Ulisse Di Giacomo. Un lavoro, ancora una volta, di squadra, rilanciato dalla presenza e dagli interventi, fra gli altri, dell’assessore regionale alla Sanità Michele Iorio, del senatore Costanzo Della Porta e del direttore del dipartimento di Medicina dell’Unimol Germano Guerra.
In chiusura della cerimonia, l’omaggio del primario Rocchia al governatore Roberti (un quadro di Campobasso) e al dg Di Santo (un’immagine di Termoli).

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.