«Amministrare un ente è ben diverso dal protestare ogni giorno, un concetto che probabilmente al consigliere regionale Andrea Greco non è ancora ben chiaro visto che non ha ancora avuto modo di governare nel corso della sua carriera politica. Troppo facile alimentare fuochi con le solite parole provocatorie, troppo facile parlare alla pancia dei cittadini in difficoltà senza avere reali soluzioni in mano. C’è una distinzione netta tra i fatti e le chiacchiere che sfociano spesso nel becero populismo, ma queste ultime le lasciamo volentieri agli altri. La vera politica è fatta di dialogo, non di denunce e ricorsi». Daniele Saia, sindaco di Agnone, non le manda certo a dire all’indirizzo del consigliere pentastellato, colpevole solo di aver organizzato un confronto pubblico, aperto alla cittadinanza, sul “caso” della demedicalizzazione del 118. Probabilmente proprio la pressione mediatica innescata da quel confronto e l’annunciato ricorso al Tar da parte di tre consiglieri regionali hanno fatto rinsavire il direttore generale dell’Asrem. Di Santo pare aver compreso che l’Alto Molise, anche dal punto di vista sanitario e dunque dell’emergenza urgenza, è incontestabilmente più disagiato rispetto a Venafro, città che dista dieci minuti di viaggio da Isernia che a sua volta è sede di un ospedale funzionante. Facendo eco all’annuncio dell’Asrem, tuttavia, il sindaco Saia sottolinea: «Dal 1° maggio il 118 di Agnone tornerà ad essere medicalizzato nelle ore notturne, mentre quello di Venafro sarà demedicalizzato nello stesso orario in ottica di rotazione. È la decisione presa dall’Asrem per rispondere alle esigenze dei cittadini molisani. Evidentemente la coperta è troppo corta, – ammette poi Sai ricordando di essere anche presidente della Provincia – pochi medici in servizio che non riescono a coprire i turni di tutte le postazioni della regione. Agnone non ha vinto, Venafro non ha perso. Perché questa non deve trasformarsi in una guerra tra poveri, bensì in un impegno collettivo per trovare soluzione al vero male della sanità molisana: la carenza di personale». Ed è su questo tema, assicura lo stesso Saia, che l’amministrazione comunale ha aperto un tavolo di confronto con il direttore generale Di Santo e i vertici dell’azienda sanitaria, «che lavorano per far quadrare i conti in un sistema commissariato da quattordici anni. Le problematiche si risolvono con dialogo e impegno, sfortunatamente non esiste alcuna bacchetta magica». Diritti basilari, come quello a ricevere assistenza sanitaria salvavita in emergenza urgenza, spacciati come gentili concessioni dell’Asrem dopo lunghe interlocuzioni con la parte politica. «Non può essere questa la soluzione definitiva – chiude il sindaco – e, a tal proposito, esprimo la mia vicinanza a tutti i cittadini di Venafro. Per arrivare a una risposta finale che soddisfi davvero tutte le comunità molisane bisogna continuare a lavorare in sinergia, lo faremo insieme alla Conferenza dei Sindaci che riunisce tutti e 136 i primi cittadini molisani».