Per abbattere le liste di attesa, quindi per azzerare l ‘arretrato di visite ed esami che zavorra ancora la sanità pubblica molisana, l’Asrem ha a disposizione 1,8 milioni di euro. Dopo il via libera dei commissari Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, che hanno dato le linee guida col decreto 75 del 26 aprile scorso, l’azienda ha avviato anche il reclutamento dei centri privati che non sono già contrattualizzati.
Laboratori e strutture diagnostiche e non solo che sono accreditati per l’esercizio dell’attività sanitaria ma sono “privati puri”, nel senso che non sono convenzionati con l’Asrem. I rapporti con l’azienda saranno regolati in base a uno schema di contratto ad hoc, in cui si specifica che l’acquisto di prestazioni è relativo solo a quelle che concorrono all’abbattimento delle liste d’attesa per l’anno 2024 e non costituisce per l’azienda sanitaria un obbligo alla stipula di successivi accordi.
Allargare la platea dei partner privati è un’arma in più che i commissari stavano studiando da mesi di concerto con il presidente Francesco Roberti. Grande parte dell’arretrato riguarda esami diagnostici e nel basso Molise, ad esempio, non ci sono centri privati già contrattualizzati con l’Asrem (come invece ce ne sono a Campobasso e nel medio Molise, basti pensare al centro radiologico Potito solo per fare un esempio). Arruolare le strutture convenzionate è servito, quindi, ma non è stato risolutivo. Anche perché il primo “reclutamento” è stato formalizzato negli ultimi mesi del 2023, quando i privati già contrattualizzati avevano prevalentemente raggiunto il budget assegnato.
La novità contenuta nel decreto 75, che conferma e proroga per il resto la possibilità di acquistare prestazioni da ospedali, cliniche e laboratori già legati da un contratto con la Regione o l’Asrem, è stata messa in campo dalla direzione generale guidata da Lolita Gallo interpretando – interpretazione confortata dall’Agenas – in questo senso una disposizione contenuta nella legge di Bilancio nazionale per il 2024. In particolare il comma 232 dell ‘articolo 1 (legge 213/2023): «Per garantire la completa attuazione dei propri Piani operativi per il recupero delle liste d’attesa, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano possono avvalersi, fino al 31 dicembre 2024, delle misure previste dai commi da 218 a 222 del presente articolo e possono coinvolgere anche le strutture private accreditate, in deroga all’articolo 15, comma 14, primo periodo, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, come modificato dal comma 233 del presente articolo». Strutture private accreditate, dunque, non anche convenzionate.
I contratti con i privati, puri e convenzionati, per l’acquisto di slot di visite ed esami saranno stipulati con scadenza 31 dicembre 2024.