Non solo Neuromed e Responsible (punti di riferimento per la neurochirurgia e la cardiochirurgia nel trattamento di ictus e infarti), ma anche Villa Esther, in particolare per l’ortopedia, Villa Maria e Gea Medica entrano nella rete ospedaliera della Regione Molise.
Il decreto firmato dal commissario della sanità Marco Bonamico – affiancato dal sub Ulisse Di Giacomo e con il supporto della dg Salute Lolita Gallo – disegna la rete degli ospedali, con alcune novità anche per i due presidi “di comunità”, Ss Rosario e Vietri, e quella “tempo dipendente”. La nuova organizzazione sarà operativa quando arriverà il parere di ministeri della Salute e dell’Economia. Ma le interlocuzioni vanno avanti da mesi e il documento è stato integrato «al fine di consentire una più adeguata risposta ai bisogni assistenziali della popolazione molisana».
Mantenuto l’impianto hub&spoke (Cardarelli hub, San Timoteo e Veneziale ospedali di base), il Dea di I livello di Campobasso «erogherà alcune prestazioni sanitarie riconducibili nell’ambito delle discipline previste per il Dea di II livello». Quali? «Continuerà a svolgere – si legge nel documento tecnico – il ruolo di hub sia per la cardiologia con emodinamica interventistica h24 che per la rete ictus per la quale sarà attivata la radiologia interventistica».
Focalizzando l’attenzione sulle patologie tempo dipendenti, quindi, a Campobasso c’è la Stroke unit per l’ictus ischemico, la trombolisi (che arresta lo “stroke” e ne riduce le conseguenze in termini di invalidità) si potrà effettuare anche a Isernia e Termoli attraverso un sistema di telemedicina. Per assicurare il trattamento salvavita entro la golden hour serve la radiologia interventistica. Il documentone prevede l’attivazione al Cardarelli, nelle more la struttura di riferimento sarà il Neuromed. A cui, per quanto riguarda l’ictus emorragico, è invece affidata la presa in carico del paziente. L’Irccs sarà attivato dai Pronto soccorso degli ospedali Asrem, compatibilmente coi tempi previsti per il trattamento del caso, e dovrà assicurare questa attività h24 e sette giorni su sette (sarà firmato un protocollo ad hoc).
Al centro della “rete cuore” c’è sempre il Cardarelli, riferimento regionale per l’interventistica coronarica, vengono mantenute tutte le tre Emodinamiche pubbliche, il Responsible è riferimento per le complicanze chirurgiche dell’infarto miocardico acuto e per la cardiochirurgia.
A Larino, struttura territoriale, dove è attivo un modulo di 20 posti di riabilitazione cosiddetta “ex articolo 26” (oltre alla riabilitazione post Covid), saranno accorpati tutti i letti di riabilitazione ospedaliera (24) che al momento sono parcellizzati nei presidi. Per questa disciplina, il Vietri sarà considerato “espansione” del San Timoteo. A Venafro saranno invece centralizzati tutti i letti di lungodegenza, 53, e per questa specialità il Ss Rosario sarà “espansione” del Veneziale.
A Isernia e Termoli restano aperti i punti nascita e le Emodinamiche. Al Caracciolo, ospedale di area disagiata, garantiti Pronto soccorso, attività di medicina d’urgenza e chirurgia ridotta (day surgery e week surgery).
Villa Esther di Bojano, che si caratterizza per un elevato numero di interventi su patologie ortopediche entra nella rete regionale come «punto erogatore» della branca, anche in considerazione della necessità di ridurre l’elevata mobilità passiva registrata proprio in questo campo. A Campobasso, Villa Maria sarà punto erogatore per medicina generale, lungodegenza e day surgery, in modo da avere più posti letto a disposizione, in una struttura vicina al Cardarelli, per le patologie internistiche (in questa direzione va un protocollo già firmato da Asrem e vertici della clinica, con il decreto di Bonamico e Di Giacomo la scelta diventa strutturale). Gea Medica, infine, è riferimento per il recupero e la riabilitazione funzionale.
ppm