Difficile, al momento impossibile, mantenere tutte le postazioni del 118 con equipaggio al completo. Dei 96 medici che servirebbero per coprire i turni, in servizio ce ne sono 38. È necessario, quindi, riorganizzare il servizio di trasporto sanitario d’emergenza. Della ormai improcrastinabile riorganizzazione si è discusso ieri mattina durante la seduta della Conferenza dei sindaci dell’Asrem, convocata dal presidente Daniele Saia dopo la demedicalizzazione h24 di altre tre sedi: Montenero di Bisaccia, Santa Croce di Magliano e Riccia dal 1 giugno sono in assetto India (in ambulanza ci sono autista, soccorritore e infermiere). «Credo sia opportuno e necessario fare il punto su come l’Asrem intende procedere per dare assistenza a tutti i territori», ha detto aprendo i lavori Saia che è sindaco di Agnone.
Al confronto con gli amministratori hanno preso parte i commissari della sanità Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, i vertici dell’Asrem, il presidente della Regione Francesco Roberti.
Di Giacomo ha illustrato una relazione tecnica sull’attività del servizio elaborata della Direzione Salute della Regione Molise e da cui sono emerse delle inefficienze in relazione al parametro dei tempi allarme-target troppi lunghi e sulla attribuzione dei codici che appaiono rispondenti alle reali criticità finali solo nel 30% dei casi, contribuendo a un utilizzo a volte abnorme del 118 e impegnando mezzi di soccorso e personale per missioni non necessarie.
L’Asrem, ha rimarcato dal canto suo il dg Giovanni Di Santo, ha a disposizione solo 39 medici del 118, di cui uno assente per lunga malattia. Professionisti che garantiscono la copertura di nove postazioni (Campobasso, Bojano, Trivento, Sant’Elia a Pianisi, Termoli, Larino, Isernia, Venafro ed Agnone) grazie all’orario aggiuntivo. Sulle altre, in assetto India, sono arrivate rassicurazioni:gli infermieri possono somministrare, in caso di urgenza, farmaci salvavita, raccordandosi nel frattempo con la centrale operativa.
Diverse le strategie che Asrem, struttura commissariale e Direzione Salute stanno cercando di attuare. Si sta valutando di coinvolgere i medici di medicina generale e di continuità assistenziale, quanto meno per drenare i flussi di pazienti destinati al Pronto soccorso, occupandosi dei codici bianchi e verdi. Si sta considerando il passaggio dei professionisti del 118 dal convenzionamento alla dipendenza diretta con indennità “attrattive”. In dirittura d’arrivo, inoltre, le procedure per l’avvio del corso di idoneità alla emergenza urgenza.
Gli sforzi, hanno ribadito tutti e ha rimarcato in particolare il presidente della Regione Roberti, vanno concentrati in un’unica direzione: riorganizzare non solo il 118 ma l’intero sistema assistenziale in maniera funzionale e rispondente alle esigenze dei cittadini. Passi avanti, è stato rivendicato davanti ai sindaci, sono stati fatti: dall’adozione del piano operativo alla riorganizzazione della rete territoriale e ai concorsi che hanno portato o riportato in Molise bravi medici. Che, comunque, già ci sono. Lo ha testimoniato lo stesso commissario Bonamico raccontando che invece che a Roma ha preferito sottoporsi a Campobasso a un delicato intervento.

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