Insieme all’ennesimo sollecito rivolto all’Asrem – attingere dalla graduatoria del concorso per operatori sociosanitari dopo lo stop del Tar alla stabilizzazione dei precari Covid – il Cobas Pubblico impiego mercoledì aveva annunciato un presidio che ieri mattina si è svolto in via Petrella.
Un primo confronto con il dg Giovanni Di Santo si è tenuto davanti alla sede dell’azienda di via Petrella, poi al secondo piano il vero e proprio “tavolo”. Dopo la revoca della convocazione degli Oss da parte dell’Azienda sanitaria, quindi, c’è stato il chiarimento. Di Santo ha spiegato che a tutela degli idonei collocati in graduatoria, oltre che della stessa Asrem, è stato doveroso annullare le convocazioni. Prima di procedere, è necessario attendere i prossimi giorni, quando il Consiglio di Stato si pronuncerà sulle istanze cautelari. È quindi indispensabile capire se bisogna procedere prima alle stabilizzazioni degli operatori socio sanitari per poi attingere dalla graduatoria dedicata.
Alla riunione con Di Santo hanno partecipato il legale rappresentante dell’organizzazione Cobas Maria Luisa di Bianco, la delegata Oss Vittoria Calarese, il direttore delle Risorse Umane Asrem Loredana Paolozzi.
Da parte del Cobas, al termine, soddisfazione per la sinergia che si è creata, con l’auspicio che anche in futuro ci possa essere assoluta collaborazione su più fronti. Stessa posizione da parte del direttore Di Santo, che ancora una volta fissa l’obiettivo sulla garanzia del servizio e della legalità di ciascuna procedura.
Non mancano però solo gli Oss nelle corsie. Una carenza in organico che è ancora nella fase di «vera emergenza», come è definita negli stessi atti dell’Asrem, è quella dei neonatologi. A metà maggio l’ennesimo Sos lanciato dalla responsabile Debora Simonetti: fra pensionamenti e ferie, sarebbe impossibile con il personale a disposizione sarebbe impossibile garantire la copertura dei turni. La Neonatologia garantisce, tra l’altro, il servizio fondamentale di terapia intensiva.
Per questo l’Asrem ha stipulato una convenzione di sei mesi con l’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta per l’acquisto di prestazioni specialistiche di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale (Tin).
Il provvedimento a firma del dg Di Santo, «in considerazione della perdurante grave carenza di personale medico-ospedaliero» e della «oggettiva difficoltà a reperire risorse umane», nonostante siano state espletate procedure concorsuali che «si sono rivelate infruttuose e non risolutive delle criticità tuttora in atto, tali da assumere dimensioni di una vera emergenza».