Anche nel 2022 il Molise non ha garantito a pieno i livelli essenziali di assistenza in sanità. Ma, rispetto alla performance dei due anni precedenti, ha fatto registrare un miglioramento significativo: i suoi ospedali non sono più i peggiori d’Italia. Ha ceduto il primato, assai poco lusinghiero, alla Valle d’Aosta.
Il rapporto definitivo del Sistema di garanzia (si chiama così il nuovo sistema di monitoraggio che ha sostituito appena dopo il Covid la “vecchia” Griglia Lea), pubblicato ieri dal ministero della Salute, assegna al Molise un punteggio di 67,54 all’area ospedaliera, di 61,23 per l’assistenza distrettuale e di 50,69 per l’area della prevenzione. In quest’ultimo caso il servizio sanitario regionale non ha raggiunto la sufficienza (60 punti) e per questo è collocato fra gli otto Ssr che non garantiscono i Lea (con il nuovo sistema anche una sola insufficienza causa la bocciatura).
Cosa non ha funzionato, in particolare, nella prevenzione? L’insufficienza, si legge nel rapporto, è determinata innanzitutto dai punteggi pari a 0 degli indicatori (inseriti fra quelli principali definiti “Core” relativi alla copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per ciclo base e per MPR – morbillo parotite rosolia, ndr – che «nell’anno precedente erano pari rispettivamente a 100 e a 89,1 (sul risultato dell’anno 2022 potrebbe aver inciso il passaggio alla fonte informativa Anagrafe vaccinale nazionale) e a seguire dal punteggio di 54,4 per l’indicatore composito sugli stili di vita». Mentre il punteggio relativo alla proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon-retto ha superato nell’anno 2022 la soglia di sufficienza, raggiungendo un valore pari a 69,9».
Nella maggior parte delle Regioni gli indicatori sulle vaccinazioni di base e per il morbillo non sono ottimali, per via del passaggio al sistema informativo Avn. Ad ogni modo, lo “zero” registrato – che sia un errore formale o un dato ampiamente insufficiente – rappresenta una spia importante (si tratta fra le altre cose di vaccini obbligatori).
Spunti critici, inoltre, emergono ancora nelle aree di assistenza in cui il Molise è stato promosso.
Per quanto riguarda la “distrettuale”, è pari a zero il punteggio dell’indicatore relativo all’intervallo allarme-target dei mezzi di soccorso (23 minuti contro i 18 ritenuti adeguati a garantire l’efficacia dell’intervento del 118); è pari invece a 44 il punteggio relativo all’indicatore
sul numero di deceduti per causa di tumore assistiti dalla rete di cure palliative (nel 2021 era 32,9) e a 34,2 il numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente, per intensità di cura (nel 2021 era 31,3).
Nell’area ospedaliera i punteggi sotto la soglia di sufficienza si riscontrano per la percentuale di pazienti over 65 con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro due giorni in regime ordinario (11,2%) e per la percentuale di parti cesarei primari in maternità di I livello o comunque con meno di mille parti all’anno (51,9%).

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