Mantenere lo status quo nella sanità molisana è l’obiettivo della struttura commissariale. Che però ha ben chiaro che l’obiettivo è difficile da raggiungere: significa restare “fuorilegge” rispetto ai criteri del dm 70, il famigerato Balduzzi che, per fare un esempio, in base alla popolazione molisana, prevede una sola emodinamica nel servizio sanitario pubblico (ce ne sono attualmente tre).
Allora, come rispondere ai Ministeri che hanno bocciato il decreto sulla rete ospedaliera? «Abbiamo in mente di chiedere una deroga agli standard per la nostra situazione che, è innegabile, è del tutto peculiare sotto l’aspetto demografico, orografico e quant’altro – ha spiegato il sub commissario Ulisse Di Giacomo a margine della Conferenza dei sindaci che si è svolta ieri –. Una deroga a tempo, di un anno, un anno e mezzo massimo, al termine della quale faremo una verifica dettagliata con il ministero sulla situazione che avremo in quella data. Se la situazione sarà favorevole al Molise manterremo questa proposta, altrimenti prenderemo una decisione diversa».
Il nuovo documento sarà discusso coi tecnici probabilmente a settembre.
Nella Sala della Costituzione a Campobasso, non tanti amministratori comunali (il che dà merito ai presenti) ma sufficienti alla regolarità della seduta. Il presidente della Conferenza Daniele Saia ha ribadito la richiesta più volte avanzata: serve un decreto Molise per la sanità molisana che tenga conto delle particolarità del territorio. Altrimenti l’ostacolo Balduzzi resterà sempre dietro l’angolo.
Il senatore di FdI Costanzo Della Porta ha annunciato che il 5 agosto ci sarà un altro incontro con Schillaci (sono numerosi i briefing che insieme alla collega deputata Elisabetta Lancellotta ha fin qui tenuto con il ministro della Salute) a cui saranno rappresentante ancora una volta le posizioni emerse dall’organismo che riunisce gli amministratori locali e sollecitate le risultanze della commissione di studio incaricata di una proposta di revisione del Balduzzi.
A rischiare concretamente, dopo le prescrizioni giunte da Roma (e se non sarà accolta la richiesta di deroga) è l’Emodinamica di Isernia (oltre al punto nascita di Termoli). Fondamentale, ha ripetuto il sindaco della città Piero Castrataro per tutta la provincia pentra. Castrataro ha formulato anche la proposta di accordi con le Regioni vicine.
Ai lavori anche il commissario Bonamico, il sottosegretario alla presidenza della giunta Vincenzo Niro (su delega del governatore Francesco Roberti impegnato a Roma proprio in un incontro con Schillaci). E i vertici dell’Asrem. Il dg Giovanni Di Santo ha evidenziato anche l’aspetto della carenza di medici, che per l’Emodinamica è significativa: «Diverse le convenzioni in essere per non bloccare le attività nei presidi ospedalieri del territorio, mentre va puntualmente avanti la ricerca di professionisti. Costante la pubblicazione di bandi e avvisi per il reperimento di emodinamisti, emergentisti ed altre figure».