Entro fine settembre l’Asrem conta di chiudere il primo “dossier” del Pnrr Salute e avviare l’attività delle tre centrali operative territoriali previste dal piano attuativo regionale.
«Saranno il vero snodo, strumento efficace e decisivo, dell’integrazione fra ospedale e territorio», spiega a Primo Piano il direttore Giovanni Di Santo.
Le Centrali, nel gergo chiamate Cot, sono strutture che svolgono una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti al fine di assicurare continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria. L’investimento complessivo, in tutta Italia, per il capitolo “Casa come primo luogo di cura e telemedicina” è pari a
4,7 miliardi. Per le Cot sono a disposizione 280 milioni (1,5 miliardi per la telemedicina e circa 3 per potenziare l’assistenza domiciliare). Ne devono essere realizzate, entro il 31 dicembre 2024, 480. Tre quelle previste in Molise: a Termoli, Bojano e Venafro.
«La parte strutturale dell’investimento è in fase di ultimazione. Adesso dobbiamo riempire le Cot di contenuti e mi riferisco alle attrezzature e al personale. Infermieri e medici che renderanno le Centrali, ripeto, uno snodo cruciale per la nostra sanità», ancora Di Santo.
Un paziente dimesso dall’ospedale dopo un intervento e la necessaria degenza ha bisogno di una terapia a bassa complessità assistenziale non usufruibile a casa? I professionisti che opereranno nelle Cot si occuperanno del suo ricovero nell’ospedale di comunità o della prescrizione delle sedute nella Casa della Comunità. Se invece è “eleggibile” per le cure domiciliari, sarà quello il percorso attivato. Naturalmente, vale anche viceversa per l’invio ai servizi di emergenza e agli ospedali. Una vera e propria cabina di regia.
«La Centrale sarà il luogo in cui intercettare il singolo bisogno di salute e individuare l’idoneo setting assistenziale», sintetizza il dg di via Petrella.
Aspetto niente affatto trascurabile è quello riguardane la dotazione tecnologica delle Cot. Che hanno l’obiettivo di raccogliere e strutturare le informazioni relative a presa in carico, dimissioni e trasferimento dei pazienti. Per questo, la sfida è quella di adottare «una tecnologia e un’architettura IT solida, sicura e performante, ma soprattutto integrabile con tutti i sistemi appartenenti ai fornitori di servizi sanitari per permettere la raccolta delle informazioni utili al monitoraggio delle attività operative», sottolinea il portale agenda digitale.eu.
Dopo la prima fase di restyling dedicata agli ospedale, l’azienda sanitaria regionale sta dunque per partire con la strutturazione dell’assistenza di prossimità. Senza dimenticare la riduzione delle liste d’attesa. «Abbiamo da subito polarizzato l’attenzione sul recupero dei tempi e i primi dati rappresentano i frutti del lavoro di squadra portato avanti. Abbiamo una buona performance sulle prestazioni “traccianti”, quelle monitorate da Agenas e Ministero. Restano certo delle criticità dovute perlopiù alla carenza di alcuni specialisti e al fatto che nemmeno le strutture private riescono a darci disponibilità», chiosa Di Santo assicurando che il lavoro «frenetico» per il reclutamento di personale non si arresta.
Seconda metà di agosto di ferie, direttore? «No, mi fermerò qualche giorno intorno al 15 ma diciamo che agosto sostanzialmente lo trascorrerò a presidiare… i presidi…!».
ritai