Da avvocato Alfredo Ricci ha patrocinato i ricorsi del Comitato a tutela del Ss Rosario contro il declassamento della struttura (in passato attrattiva per le regioni vicine) da ospedale a casa della salute (ospedale di comunità tecnicamente, comunque una struttura territoriale e non più ospedaliera). Ma, come dire, è il Balduzzi bellezza….
Da sindaco ha portato l’Asrem al Tar e ha vinto sul fronte della realpolitik. Il programma operativo 2015-2018 (del presidente-commissario Frattura) ha previsto che il Ss Rosario sia sede di posti di riabilitazione, a media complessità assistenziale per anziani e a elevata complessità per demenze? Bene, che almeno l’azienda sanitaria attivi quei servizi, la richiesta dell’amministrazione Ricci che a partire dal 2022 ha iniziato il pressing su questo fronte.
A Venafro per esempio la Rsa, inaugurata a luglio del 2019 e poi rimasta inattiva, è stata utilizzata solo nel periodo peggiore dell’emergenza Covid per ricoverare gli anziani positivi in arrivo dalle case di riposo. E poi di nuovo è tornata inattiva. Quando non ha ottenuto alcuna risposta alle diffide che puntavano a uscire da questa inerzia, il primo cittadino ha proposto ricorso alla giustizia amministrativa contro il silenzio di via Petrella. A marzo 2023 l’Asrem ha risposto. Allora a reggere le sorti era rimasta la direttrice sanitaria Gollo dopo il mancato rinnovo dell’incarico all’ex dg Florenzano. Un riscontro amaro per le richieste della comunità venafrana formalizzate dal Municipio. In sintesi: finora non abbiamo potuto attivare quei servizi a causa dell’emergenza Covid. E poi il quadro è cambiato, quindi cambia anche l’organizzazione dei servizi.
Peccato, ha rilevato il Tar nella sentenza depositata in questi giorni, che il Covid fosse ormai acqua passata e che il quadro normativo sia rimasto in realtà lo stesso. Anche il programma operativo 2019-2022, elaborato da Giustini e adottato dal governatore Toma nel frattempo diventato commissario, conferma i servizi previsti già nel 2018 a Venafro. E così gli strumenti di programmazione che si sono succeduti fino all’ultimo programma varato dagli attuali commissari Bonamico e Di Giacomo. Perfino il Pnrr Salute del Molise suggella la configurazione dell’ex ospedale.
Per questo i giudici di via San Giovanni hanno accolto il ricorso del Comune di Venafro curato dall’avvocato Stefano Scarano e stabilito che l’azienda di via Petrella riveda la propria posizione. «Dovrà nuovamente esprimersi sull’istanza del Comune di Venafro, basando stavolta le proprie valutazioni su un’istruttoria effettiva, aperta anche al coinvolgimento delle altre Amministrazioni di settore (Regione, Commissario ad acta), per poi addivenire, all’esito, al riscontro della nota del Comune motivando con puntualità le proprie decisioni, nella doverosa prospettiva del superamento degli ostacoli fin qui passivamente registrati», così in un passaggio del verdetto.
«Una sentenza molto importante perché conferma che il percorso che abbiamo intrapreso è giusto – rivendica a Primo Piano il sindaco Ricci. – In tanti si sono stancati di questa battaglia, noi no. Anzi, la rilanciamo anche sulla base di un rapporto di grande collaborazione con la nuova governance dell’Asrem, col direttore Di Santo, e con la struttura commissariale. Una collaborazione che sta dando i suoi frutti, partire dalla radiologia riattivata tutti i giorni».
Ricci quindi alza l’asticella degli obiettivi. «Intanto ottenere l’attivazione dei servizi previsti fin dall’atto aziendale del 2018 e poi ottenere il punto di primo intervento. All’Asrem e ai commissari, con cui pure c’è un dialogo aperto e proficuo, ho anche proposto di valutare la possibilità di realizzare un hospice a Venafro».
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