Non proprio chiarissimo ai non addetti ai lavori, è l’articolo 30 dell’Accordo collettivo nazionale della pediatria di libera scelta (versione luglio 2024 consultata sul sito della Sisac) a definire i requisiti per dichiarare una zona “carente”, nel senso che l’assistenza non è garantita in maniera ottimale e quindi si può “integrare” con incarichi provvisori la presenza di pediatri.
«Il rapporto ottimale dei pediatri di libera scelta, riferito a ciascun ambito territoriale, è determinato in base al numero di residenti di età compresa tra 0 e 14 anni, decurtato il numero degli assistiti di età superiore ai 6 anni e minore di 14 anni in carico ai medici del ruolo unico di assistenza primaria. In assenza degli Accordi Integrativi Regionali, per la determinazione degli ambiti da considerare carenti, si applica il seguente calcolo: somma del numero dei bambini residenti in età 0-5 anni e 364 giorni con il 70% dei residenti in età 6-13 anni e 364 giorni. In esito a tale calcolo si procede all’inserimento di un pediatra ogni 850 residenti o frazione superiore a 450», si legge nell’Acn.
La curiosità di approfondire nasce da quanto avvenuto in queste settimane a Bojano, dopo lo stop a un incarico provvisorio – che qualche anno fa l’Asrem aveva assegnato a una pediatra nelle more della dichiarazione di zona carente, che però non è stata poi formalizzata – di una professionista molto stimata nella cittadina tanto che a suo sostegno sono state raccolte centinaia di firme dai genitori dei piccoli assistiti.
L’azienda sanitaria ufficialmente non ha replicato, né al “movimento popolare” né ai consiglieri regionali Primiani e Romano che hanno chiesto di scongiurare l’allontanamento della pediatra. Ma filtra, sia da via Petrella sia dalla Regione cui compete la dichiarazione delle zone carenti, la spiegazione secondo cui non ci sono i requisiti per un incarico provvisorio (e non c’erano neanche quando è stato assegnato). I pediatri a tempo indeterminato (uno a Bojano, uno a Sepino e uno a Vinchiaturo) hanno la capienza per assorbire il fabbisogno. Non c’è il numero di assistiti “non coperti” che giustifica la zona carente. Il massimale è stato tra l’altro aumentato, per il distretto di Campobasso, qualche mese fa a 963 assistiti.
Per le esigenze assistenziali del territorio, basterebbero otto pediatri di libera scelta e ce ne sono nove. Via Petrella resta dunque sulle sue posizioni: è stata ripristinata una condizione di regolarità. Sulla stessa linea d’onda il segretario regionale della Federazione Medici Pediatri Donato Meffe: «Erroneamente, per anni, la Asrem ha deciso di mettere un pediatra a Boiano con un incarico provvisorio, pur non essendoci i requisiti di zona carente per la pediatria di libera scelta. Adesso la Asrem ha semplicemente deciso di riportare la legalità per evitare di incorrere in una possibile azione giudiziaria con spese a carico del cittadino».

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