La carenza di personale nelle corsie degli ospedali sta diventando emergenza anche per quanto riguarda le professioni sanitarie, non solo per i profili medici. Ai test di accesso ai corsi di laurea in Infermieristica, che si sono svolti il 5 settembre, la media è stata di un candidato per ogni posto messo a bando.
Si cerca di correre ai ripari un po’ in tutta Italia. In Molise il commissario acta per la sanità Marco Bonamico, d’intesa con il sub commissario Ulisse Di Giacomo, ha approvato un avviso pubblico per la presentazione delle domande ai fini dell’esercizio temporaneo della professione di medico, infermiere, operatore sociosanitario e altre professioni sanitarie, per quanti siano in possesso di una qualifica professionale conseguita all’estero e regolata da specifiche direttive dell’Unione europea.
È rivolto – si legge sull’Ansa Molise – a coloro che intendano esercitare la professione sul territorio regionale in favore dell’Asrem e delle strutture sanitarie e sociosanitarie private accreditate o autorizzate.
Il provvedimento è stato adottato per fronteggiare «la grave carenza di personale medico e sanitario» e «di consentire celermente l’esercizio temporaneo della professione sanitaria da parte dei professionisti che hanno conseguito una qualifica all’estero».
Per quanto riguarda i test di ammissione a Infermieristica, circa 21.000 aspiranti hanno affrontatole prove: 20.435 posti a disposizione. Crescono, seppur lievemente, i posti a bando (377 in più rispetto al 2023/24), ma calano le domande (2.377 in meno rispetto allo scorso anno, -10%, circa, una domanda per un posto in media).
Un trend negativo che colpisce in maniera omogenea tutte le professioni di “cura”. Entrando nel dettaglio dei corsi di laurea in Infermieristica, il calo delle domande – scrive Il Sole 24 Ore – si conferma marcato nelle regioni del Centro e del Nord Italia, ma da quest’anno comincia a interessare anche alcune regioni del Sud. Il dato diventa particolarmente rilevante anche nella fase successiva alle selezioni, quando, trovando posti liberi al Nord, molti studenti meridionali si trovano costretti a rinunciare a causa delle spese.
Per la Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) è prioritario agire su più fronti. Per quanto riguarda la formazione, occorre iniziare ora ad analizzare i dati delle domande di iscrizione e a studiare fabbisogni e azioni da mettere in campo per i prossimi anni accademici. Indispensabile, poi, ampliare il lasso temporale dedicato alle iscrizioni ai test, pubblicando i bandi con maggiore anticipo (quest’anno c’è stato solo un mese a disposizione) per permettere a studenti e famiglie di individuare nel corso di Infermieristica un’opportunità.
Altra richiesta di Fnopi, quella di rendere efficace la flessibilità delle graduatorie, introdotta da questo anno accademico, utile agli idonei per avere ulteriore possibilità di accesso al corso di laurea in sedi diverse da quelle in cui hanno svolto i test.
In ultimo, ma non per ultimo, è necessaria una revisione complessiva del sistema che, a partire dalle specializzazioni dei percorsi formativi magistrali (in via di attivazione), possa offrire prospettive di carriera agli infermieri e consentire di liberare competenze che oggi spesso vengono già esercitate, ma non sono riconosciute adeguatamente dal punto di vista economico e organizzativo.

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