La notizia stavolta c’è. Anche se non è diventata formalmente tale in tempo utile ad evitare una figuraccia nazionale. Nei dati forniti al sottosegretario alla Salute Gemmato, infatti, nella spesa dei fondi stanziati per l’aumento dei posti letto di terapia intensiva e semi intensiva il Molise è ancora al palo.
La vicenda è quella della Torre Covid o, più propriamente, hub Covid che oggi – a quasi cinque anni dallo scoppio della pandemia e a emergenza ormai fortunatamente finita da almeno due – continua ad avere un senso perché rappresenta, nel nuovo progetto riapprovato di recente, un investimento strategico per potenziare la risposta assistenziale dell’Asrem a Campobasso.
Proprio l’azienda sanitaria qualche giorno fa ha dato l’ok definitivo all’ennesimo progetto esecutivo e lo ha inviato alla direzione Salute della Regione e alla struttura commissariale. facendo gli scongiuri, è il progetto “giusto” finalmente. Risponde alle integrazioni chieste dai Vigili del Fuoco e, al netto di qualche osservazione, sul documento – spiega a Primo Piano il direttore dell’ufficio Tecnico e Manutenzione di via Petrella – è stato raggiunto l’accordo con il Consorzio Build, l’impresa di costruzioni selezionata dal commissario nazionale per l’emergenza Covid per l’esecuzione dell’intervento nell’hospice accanto al Cardarelli. A breve, dunque, saranno consegnati i lavori, conferma il dg Giovanni Di Santo alla cui direzione strategica, in sinergia con la direzione Salute guidata da Lolita Gallo, si deve finalmente lo sblocco dell’opera.
Complessivamente, ha riferito il sottosegretario Marcello Gemmato in Commissione Affari sociali alla Camera, a distanza di quattro anni dal decreto 304/2020 del governo Conte è stato realizzato appena il 47% dei posti letto aggiuntivi previsti dalla norma (dai al 31 luglio scorso).
E, come spesso accade in Italia, si registra una forte differenza fra le Regioni: l’Abruzzo, ad esempio, ha già completato al 100% l’obiettivo previsto dal decreto 34. Vicini al traguardo anche l’Emilia Romagna (96%) e la Provincia autonoma di Bolzano (93%). Il Molise è ancora fermo allo 0%. (insieme a Sardegna e Val d’Aosta Non va molto meglio in Calabria, dove il dato sui posti aggiuntivi si ferma al 18% o in Valle d’Aosta dove si ferma al 20%.
A complicare la situazione c’è il fatto che il progetto è confluito nel Pnrr con uno stanziamento di oltre 1,4 miliardi. Più in particolare, si legge su Quotidianosanità, la componente M6C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale del Piano nazionale di ripresa e resilienza/Missione 6 Salute, prevede entro il 2026 la realizzazione di almeno 5.922 posti letto aggiuntivi, di cui 2.692 in terapia intensiva e 3.230 in subintensiva. Mancano dunque all’appello almeno 1.082 posti letto di terapia intensiva e 1.398 di semi intensiva da realizzare entro la scadenza del 2026.

r.i.

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