È stato approvato dalla direzione strategica dell’Asrem l’avviso per assumere i medici del 118.
La misura, autorizzata dalla struttura commissariale, ha come obiettivo di interrompere il circolo vizioso dell’assenza di domande ai bandi per la titolarità delle postazioni (in totale 16 ma quasi la metà ormai in assetto India, cioè senza medico) finora assegnata in convenzione ai camici bianchi.
All’avviso, infatti, possono partecipare anche medici di altre Regioni che nella “stabilizzazione” vedono una migliore prospettiva.
Questi i requisiti per partecipare: laurea in Medicina e Chirurgia, iscrizione all’albo e titolarità di incarico a tempo indeterminato da almeno cinque anni, senza soluzione di continuità, nell’emergenza territoriale e nella medicina dei servizi. Sui candidati sarà espresso un giudizio di idoneità formulato a seguito di valutazione dei titoli di carriera, dei titoli di studio, dell’anzianità di servizio, del curriculum formativo e del superamento di un colloquio finalizzato ad accertare la conoscenza dell’organizzazione del Servizio sanitario nazionale e la professionalità dell’interessato.
Dal giorno successivo alla data di pubblicazione sul Burm decorreranno i 30 giorni a disposizione per inviare la domanda.
Intanto, per continuare a tamponare la drammatica carenza di medici nel 118 il commissario per la sanità Marco Bonamico, d’intesa con il sub Ulisse Di Giacomo, ha prorogato al prossimo 31 dicembre l’accordo regionale per la rimodulazione delle attività aggiuntive dei medici di medicina generale convenzionati nel settore dell’emergenza sanitaria territoriale.
Il provvedimento è stato adottato a seguito del «continuo decremento dell’organico» dovuto anche al recente passaggio di cinque medici nei Pronto soccorso e al persistere di lunghi periodi di assenza di camici bianchi per malattia.
In Molise il 118 è articolato in 16 postazioni con una dotazione organica complessiva di 96 medici, ma, nonostante la continua ricerca di personale per la copertura di 47 incarichi vacanti a tempo indeterminato, «la carenza si è aggravata».

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