Nel 2023, in Molise, 26mila persone hanno rinunciato alle cure. Nove famiglie su 100, attesta il settimo Rapporto della Fondazione Gimbe sul Servizio sanitario nazionale.
Diversi i motivi, ma le lunghe, insostenibili attese a cui costringe il servizio pubblico giocano, qui come altrove, un ruolo importante. Spingono in prima battuta gli utenti a rivolgersi ai privati e chi non può permettersi di pagare alla fine salta la visita o l’esame diagnostico.
La percentuale delle famiglie che rinunciano alle cure in regione è in aumento: nel 2022 era pari al 5,7%, mentre la media italiana relativa al 2023 è del 7,6%.
Il rapporto offre, in una scheda sintetica dedicata alle singole realtà territoriali, una fotografia “panoramica” delle singole Regioni.
Oltre all’aspettativa di vita (82,4 anni nel 2023 rispetto alla media dell’Italia di 83,1), un primo focus è centrato sul personale sanitario. In questo caso i dati sono relativi al 2022: 2,42 medici dipendenti ogni mille abitanti (media Italia 2,11); 6,03 infermieri dipendenti ogni mille abitanti (media Italia 5,13); il rapporto infermieri/medici dipendenti è pari a 2,5 (media Italia 2,44).
Lo stato dell’arte del Pnrr Salute proposto da Gimbe va in parte aggiornato. Delle 13 Case della Comunità da attivare entro il 2026 ne sono state dichiarate attive 5 pari allo 38% (buona performance perché la media nazionale è del 19%). Le tre Centrali operative sono tutte partite il 30 settembre, la Fondazione invece ha dati aggiornati al 30 giugno scorso e le considerava ancora da attivare. Infine, i due Ospedali di Comunità (Vietri e Ss Rosario) sono entrambi già in funzione (gli investimenti previsti riguardano la loro implementazione).
Anche Gimbe poi riporta lo 0% di realizzazione e utilizzo di posti di terapia intensiva e sub intensiva finanziati con la normativa pandemica. I lavori del cosiddetto “hub Covid” (o Torre Covid) dovrebbero comunque iniziare a breve.
Nell’approfondimento dedicato al Molise, poi, vengono riproposti numeri già oggetto di precedenti comunicati. Per esempio, quelli riguardanti la mobilità sanitaria nel 2021. Il saldo era positivo e pari a 43,9 milioni. Nel dettaglio, la Regione in quell’anno ha maturato crediti per 112,7 milioni e debiti pari a 68,8. «Il volume dell’erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche da parte di strutture private è un indicatore della presenza e della capacità attrattiva del privato accreditato. La Regione si colloca in prima posizione con le strutture private che erogano il 90,5% del valore totale della mobilità sanitaria attiva regionale (media Italia 54,7%)», si legge nella scheda.
Passando alla sanità territoriale, il 23,2% dei medici di base del Molise supera il massimale di 1.500 assistiti (la media è del 47,7%). Il numero medio di assistiti per ogni medico (al 1° gennaio 2023) è pari a 1.106 (1.353 a livello nazionale). Tra il 2019 e il 2022 i medici di base in regione si sono ridotti del 4,7%, meno che altrove (11% di media).
Infine, i pediatri di libera scelta. Il numero medio di assistiti, sempre al 1° dicembre 2023, è pari a 761, sotto la media nazionale (898) e del massimale senza deroghe (880).

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