Entusiasmo ma anche incertezza. Gli operatori sanitari del Cardarelli – dai medici agli Oss – sono più che propensi al trasloco nella struttura della Cattolica che oggi ospita il Responsible (in comodato) ma è libera per quasi la metà. Anche se, c’è chi pone l’accento più su questo secondo dato di fatto, pochissimo si conosce sulle intenzioni della Regione e dell’Asrem dal punto di vista logistico e dei tempi per il trasferimento. La ragione di fondo di questo riserbo sta nel fatto che il presidente della Regione, prima di mettere sul tavolo dettagli e prossimi passi, vuole portare a casa il risultato dell’acquisizione dell’immobile. Trenta milioni il prezzo stimato, è il valore iscritto in bilancio dell’ateneo del Sacro Cuore. Mentre per ristrutturare il Cardarelli ne servirebbero 100 (lo ha dichiarato a più riprese il governatore Roberti).
«Se ne parla da tempo, un anno e oltre. Però di fatto noi non sappiamo nulla, leggiamo le novità sul giornale, più di questo non conosciamo», dicono i più cauti. «Speriamo accada presto, lavoriamo ogni giorno in un edificio che ormai è fatiscente, soprattutto in alcune aree. Poco gradevole sia per il personale sia per i pazienti. Quindi sì – ribattono i più tifosi – ci auguriamo di traslocare prima possibile».
Tutto considerato, il clima fra i dipendenti dell’ospedale regionale di Campobasso è buono rispetto all’idea del governatore Francesco Roberti di realizzare – poche decine di metri più su dell’attuale sede di lavoro dei dipendenti del Cardarelli – la Cittadella della salute.
Il responsabile del blocco operatorio dell’ospedale Vincenzo Cuzzone, da poche settimane anche vincitore del concorso da primario della Rianimazione, commenta in maniera «assolutamente positiva» l’ipotesi di andare a coabitare col Responsible. «Un ospedale di nuova concezione anche nell’organizzazione degli spazi. Pensate solo a quanto siano lontani, al Cardarelli, la Rianimazione e il Pronto soccorso, la stessa Radiologia non è vicina al reparto di emergenza urgenza. La dislocazione su più piani ci crea non poche difficoltà. Le stesse sale operatorie sono di nuova concezione. E le stanze sono per due soli degenti, con il bagno. Un ambiente più confortevole per noi operatori e per i pazienti, senza dubbio». Cuzzone ha lavorato per un anno al Responsible Research Hospital appena dopo l’arrivo del presidente Petracca e del nuovo management, poi è tornato al Cardarelli. Ma conosce bene per questo motivo entrambe le strutture.
Ci sarà da lavorare molto per trasferire l’ospedale pubblico, a partire dalla realizzazione del Pronto soccorso e di altre sale operatorie, ottimizzare gli spazi, regolarne l’utilizzo. Tutto questo sarà verosimilmente oggetto dell’accordo sull’integrazione che la Regione intende perseguire fra struttura pubblica e privata. La priorità ora resta il closing per l’acquisizione dell’edificio. Entro fine mese sono attesi in regione i documenti ufficiali sulla proprietà e la quotazione.
ritai