Proseguono le iniziative dell’Azienda sanitaria regionale del Molise finalizzate a ridurre i tempi di erogazione delle prestazioni, visite ed esami diagnostici in particolare.
Il direttore generale Asrem Giovanni Di Santo, con propria delibera, ha autorizzato – in continuità con quanto in essere fino allo scorso 31 dicembre – i medici specialisti ambulatoriali in carico all’Azienda a espletare attività aggiuntive fino al 31 dicembre 2025. Contestualmente, come stabilito da uno specifico decreto della struttura commissariale della sanità, l’autorizzazione è stata estesa ai medici in pensione per i quali sono previsti contratti libero-professionali.
Agli specialistici ambulatoriali e ai medici in quiescenza che aderiranno al progetto per l’abbattimento delle liste di attesa verrà corrisposto l’importo lordo di 100 euro per ogni ora lavorativa.
Il provvedimento dei commissari Bonamico e Di Giacomo, su cui “poggia” la delibera Asrem numero 67 del 22 gennaio scorso, è il decreto 186 del 12 dicembre 2024 e prevede che il termine per utilizzare fondi stanziati ad hoc per la riduzione delle liste d’attesa è prorogato al 31 dicembre 2025 (dal 31 dicembre 2024) e che «per il finanziamento dell’acquisto delle prestazioni occorrenti per l’abbattimento dei tempi di attesa, l’Asrem è autorizzata ad utilizzare l’ulteriore quota del fondo sanitario di parte corrente anno 2024» pari a 533.991 euro.
Oltre al ricorso agli specialisti ambulatoriali e ai medici in pensione, l’azienda di via Petrella – sempre su indicazione e autorizzazione dei commissari – ha utilizzato anche i medici universitari e sta acquistando prestazioni dai centri privati, già contrattualizzati e non.
Oltre a essere una priorità per la direzione strategica dell’Asl unica del Molise, anche su specifico mandato ricevuto da parte del governatore Roberti quando ha nominato, a settembre 2023, il dg Di Santo (che fra i suoi primi atti ha istituito una cabina di regia per la gestione delle agende e l’ottimizzazione del Cup), l’abbattimento dell’arretrato e la riduzione dei tempi di attesa rappresentano quasi una “emergenza nazionale”.
Frequenti i richiami del ministro della Salute Schillaci alle Regioni, soprattutto dopo il varo del decreto nazionale che detta regole comuni e uniforma la piattaforma di monitoraggio.
Il tema ha trovato ampio spazio, inoltre, nel messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari», ha detto il Capo dello Stato lo scorso 31 dicembre.

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