Destinata a far discutere, la decisione dell’Asrem sulla demedicalizzazione di due sedi del 118 non è certo purtroppo inedita. Anzi si è spesso ripetuta in questi anni a causa della gravissima carenza di medici.
Dal 1 aprile, ha fatto sapere l’azienda sanitaria regionale, sarà sospesa in via emergenziale e sperimentale la presenza del medico nelle postazioni di Sant’Elia a Pianisi (giorno e notte) ed Agnone (solo di notte).
«Con profondo rammarico – ha spiegato la responsabile del servizio di Emergenza-Urgenza, Adriana Ricciardi – e considerata la persistente carenza di personale medico per cui l’Asrem ha messo in atto tutte le possibili soluzioni, purtroppo, senza esito, si è costretti ad attuare tali decisioni».
Nessuna novità positiva, dunque, è arrivata neanche a valle delle ultime iniziative messe in atto. Dopo una modifica autorizzata dalla struttura commissariale all’inquadramento dei medici del servizio di trasporto sanitario d’emergenza, l’azienda di via Petrella ha approvato a ottobre un avviso per assumere i medici come dipendenti (attualmente lavorano in convenzione). Ma evidentemente neanche questo è servito. E, poiché i ranghi sono ancora più sguarniti e non si riesce a garantire la copertura dei turni, si è deciso di trasformare in postazioni India (solo con autista soccorritore e infermiere) le sedi di Sant’Elia e Agnone (alle quali questo assetto non è nuovo).