Per coprire i turni delle 16 postazioni 118 dislocate sul territorio molisano servirebbero 96 medici. In servizio, fino a ieri, ce n’erano 30. Altre due unità, si legge nelle premesse di un provvedimento della struttura commissariale della sanità, sono «venute meno» proprio da ieri, 1 aprile 2025.
La carenza di specialisti, che porta alla demedicalizzazione delle sedi del trasporto sanitario d’emergenza, è da tempo molto oltre il livello di guardia. Sempre da ieri, le postazioni di Sant’Elia a Pianisi (giorno e notte) e di Agnone (solo di notte) sono di nuovo in assetto India (l’equipaggio è composto da autista soccorritore e infermiere) proprio a causa dell’ulteriore riduzione del numero di camici bianchi a disposizione del servizio. Nonostante siano state percorse molte e diverse strade per il reclutamento, compreso il passaggio alle dipendenze dell’Asrem (non più quindi in convenzione come è ancora attualmente), il 118 e più in generale il settore dell’emergenza urgenza continua a essere “snobbato” dai medici.
Per cercare di arginare questa situazione, la struttura commissariale (il Molise è in Piano di rientro dal 2007) per l’ennesima volta ha quindi emesso un provvedimento con il quale viene prorogato al prossimo 30 giugno l’accordo regionale per la rimodulazione delle attività aggiuntive dei medici convenzionati nel settore dell’emergenza sanitaria territoriale, scaduto il 31 marzo.
«Dai corsi di formazione alla stabilizzazione, abbiamo percorso tutte le strade possibili – il commento del dg Asrem Giovanni Di Santo – ma purtroppo non c’è stato il riscontro che auspicavamo. La gravissima carenza nell’emergenza è tuttavia nazionale, quindi credo siano necessarie misure del governo centrale, anche per quanto riguarda la formazione infermieristica ad esempio. Prima di Pasqua, comunque, discuteremo insieme agli amministratori locali, che hanno capito che non ci sono medici e non c’è invece cattiva volontà da parte nostra, della necessità di un nuovo modello per il 118».