Realizzata oltre vent’anni fa, è stata inaugurata ieri ed è entrata nella piena operatività l’elisuperficie dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Segnale di ripartenza per la sanità molisana ancora impantanata dopo 16 anni di commissariamento ma caratterizzata negli ultimi mesi da una significativa inversione di tendenza. E punto di svolta nella gestione delle patologie tempo dipendenti, dall’ictus all’infarto, e dei politraumi.
Il taglio del nastro alla piattaforma di contrada Tappino non è un punto di arrivo ma di rilancio, ha detto perciò il dg Asrem Giovanni Di Santo. «Una nuova pagina per l’assistenza in caso di emergenza, la dimostrazione il gioco di squadra premia aiutando a costruire un servizio sanitario regionale più accessibile e di qualità».
Alla cerimonia non mancava nessuno dei protagonisti. C’era il prefetto di Campobasso Michela Lattarulo, che ha tagliato il nastro insieme al presidente della Regione Francesco Roberti. C’era la sindaca del capoluogo Marialuisa Forte. E poi il commissario della sanità Marco Bonamico, la dg Salute Lolita Gallo, la direttrice amministrativa aziendale Grazia Matarante, tutti i dirigenti dell’Asrem, tanti primari del Cardarelli, medici, infermieri e Oss del 118 insieme ai loro colleghi ospedalieri. Un traguardo corale, ambizione di tutti coloro che hanno lavorato in sanità in questi anni e fino a qualche tempo fa bloccato da ritardi e burocrazia. Di sicuro, una struttura che qualifica l’ospedale del capoluogo regionale.
Per la gestione tecnica della struttura, l’Asrem ha affidato il servizio con gara, la vita la ditta Solutions di Bari. La sicurezza è garantita dalla convenzione con i Vigili del fuoco (anche loro ieri mattina presenti in forze e con il comandante regionale), Corpo che ha avuto un ruolo cruciale anche nel percorso che ha portato all’autorizzazione da parte dell’Enac.
L’elisoccorso in Molise è in convenzione con la Regione Abruzzo. Per il rinnovo e l’implementazione, ha spiegato a margine il commissario Bonamico, sono stati presi già contatti con l’assessore alla Sanità della giunta Marsilio. La pista, sopraelevata e sovrastante la mensa e alcune aule del polo didattico Unimol (elemento strutturale caratterizzante che ha richiesto più tempo per la messa in sicurezza e l’autorizzazione all’esercizio), è collaudata per l’operatività anche notturna.
Dopo l’inaugurazione, un primo volo di prova a bordo dell’elicottero dei Vigili del fuoco. A bordo, Lattarulo, Bonamico, Di Santo, Gallo e Matarante. Ad accoglierli al ritorno anche il rettore Luca Brunese con il dg dell’ateneo Valerio Barbieri.
Prima, in una conferenza stampa, i dettagli e le prospettive. «Oggi facciamo volare l’ospedale verso nuove ambizioni. Probabilmente potremmo già cominciare a lavorare alla riorganizzazione delle reti trapiantologiche ed espianto logiche, quindi aumentare il plafond dell’offerta sanitaria. Non solo reti emergenziali ma anche trattamenti di altre patologie in modo da poter ridurre drasticamente la mobilità passiva», ha sottolineato Di Santo. Che ha ringraziato la struttura commissariale, la direzione Salute della Regione «che hanno con noi condiviso questo percorso ma anche la Prefettura e Vigili del fuoco che hanno determinato in maniera importante il ripristino di questa elisuperficie». Il grazie più sentito, però, Di Santo lo ha rivolto agli operatori sanitari e ai cittadini.
Difficile vederla alle conferenze stampa, ieri la dg Salute Gallo ha fatto un’eccezione per l’importanza strategica, ha detto nel suo intervento, dell’opera infrastrutturale da tempo attesa e “inseguita”. Espressione di «una sanità sostenibile e vicina al cittadino».
Tre i concetti chiave che hanno portato al risultato, la chiosa della direttrice amministrativa Matarante (che ha anche pubblicamente riconosciuto il ruolo principale e deciso del dg Di Santo nell’attivazione dell’elisuperficie) prima delle conclusioni affidate al governatore Roberti. «Determinazione nel cambiamento, noi stiamo invertendo la rotta. Altro concetto è “insieme”, insieme si raggiungono i risultati. E poi “rete” che è quella che stiamo costruendo».
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