L’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha passato ai raggi X gli ospedali di tutta Italia e, per quelli molisani, ha fotografato una situazione amara. Pochissime le eccellenze, affidate più che altro ai privati, pochi anche i settori in cui il pubblico strappa più della sufficienza.
Il pubblico
Solo il Caracciolo di Agnone presenta il colore giallo (media qualità) nell’indicatore riguardante l’area cardiocircolatoria, l’unica censita per il presidio (per la chirurgia generale la legenda riporta ‘nd’). Solo sulla mappa che rappresenta il San Timoteo, inoltre, compare il verde (qualità molto alta) nel settore respiratorio e in quello relativo al parto naturale (relativamente all’insorgenza di complicanze). Media qualità, sempre al San Timoteo nella proporzione di cesarei, molto bassa invece per quanto riguarda le complicanze in caso di parto cesareo. Completamente rossa la mappa del Veneziale di Isernia, significativamente al di sotto degli standard nazionali su tutta la linea. E pure il Cardarelli presenta dati negativi in discipline importanti.
Il privato
Nei grafici relativi ai due principali erogatori convenzionati, Fondazione Giovanni Paolo II e Neuromed, predomina il verde. All’Irccs di Pozzilli la percentuale di mortalità a 30 giorni in caso di ictus è del 3,75% (la media è del 12,07%), qualità molto alta quindi. Una punta di rosso, però, abbassa la media (portando la qualità nel complesso a ‘buona’): riguarda la mortalità a 30 giorni per craniotomia in caso di tumore cerebrale, la percentuale è del 5,36% contro il 2,73. Il centro della Cattolica presenta un livello di aderenza molto alto allo standard nel campo della cardiochirurgia: è sesto in Italia e primo del Sud per bypass aortocoronarico (mortalità a 30 giorni) con uno 0,66% (Spedali Civili di Brescia è allo 0,62) contro la media nazionale del 2,36. Pure in questo caso, due punte di rosso che abbassano la performance della chirurgia oncologica: nel tumore alla mammella la proporzione di interventi in reparti con volume di attività (127 i casi riportati nella tabella di dettaglio, al di sotto della soglia fissata dal regolamento sugli standard ospedalieri) e i nuovi interventi entro 120 giorni in resezione per tumore alla mammella. Molto alta però la qualità della chirurgia oncologica della Fondazione per quanto riguarda la mortalità in caso di tumore allo stomaco (pari a zero contro il 6,12% di media), alta nei casi di tumori al colon (1,81% di mortalità contro il 4,13%).
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