Partecipò all’asta e perse contro Malzoni. Sei anni fa il gruppo di cui era socio il Neuromed la spuntò sul consorzio abruzzese Isosan per soli 58 centesimi. Aggiudicazione provvisoria, però. Perché poco più di un mese dopo, i centri San Stefar ‘finirono’ di nuovo in mani abruzzesi. Fu il Policlinico Abano Terme di Petruzzi a conseguire l’aggiudicazione definitiva dei cinque centri dell’ex impero Angelini, fra cui i due molisani di Campobasso e Termoli.
A gestire i centri, da quattro anni a questa parte, è l’attuale Eahs San Stefar. Allora fu Isosan. Una joint venture con Petruzzi quella che ha portato la cordata di cooperative del settore socio-sanitario ad occuparsi delle strutture di riabilitazione molisane.
Dopo l’allarme lanciato da Cgil, Cisl e Uil qualche giorno fa, ieri mattina nella sede di Campobasso di via Campania si è svolta l’assemblea dei dipendenti. All’azienda rappresentata dal medico Ercole Core e dal commercialista Giampiero Ledda i sindacati imputano continui ritardi nel pagamento delle spettanze, che vengono corrisposte anche in percentuali – per esempio nelle ultime ore sarebbe stato corrisposto il 40% della mensilità di febbraio – danneggiando così non poco il personale assunto, peraltro, con contratto part-time. Sono 70 (40 a Campobasso e 30 a Termoli) i medici, i fisioterapisti e gli operatori che lavorano per Eahs a 25 ore settimanali. Lo stipendio, va da sé, non è da nababbi. Se arriva pure in ritardo, i disagi aumentano. Il budget annuale dei centri riconosciuto dalla Regione Molise è di circa 2,7 milioni. L’Asrem, tirata in ballo, fa sapere che le rimesse vengono evase con una regolarità di sicuro maggiore rispetto a qualche anno fa.
Presenti in Molise dagli anni ’80, i due centri sono un punto di riferimento per la riabilitazione. Il numero dei pazienti, nonostante le difficoltà successive al crack del gruppo Angelini, non sono diminuiti. Di lavoro, per i dipendenti, ce n’è sempre molto. Eppure si trovano di nuovo alle prese con stipendi in ritardo e difficoltà.
Il direttore amministrativo dell’azienda sanitaria regionale Antonio Forciniti convocherà le parti – sindacati e azienda – entro la fine della settimana. In attesa, i dipendenti hanno deciso, all’esito dell’assemblea, che si atterranno scrupolosamente all’orario di lavoro e alle prestazioni che in quelle ore riusciranno ad erogare. r.i.