Ieri pomeriggio una folla di manifestanti si è radunata sotto Palazzo Madama, dov’è ormai alle curve finali il decreto sui vaccini obbligatori approvato dal governo Gentiloni. Al grido di «giù le mani dai bambini», centinaia di mamme e papà hanno protestato contro quella che ritengono ancora una violazione dei diritti costituzionali. Anche se sul provvedimento – che all’inizio prevedeva l’obbligatorietà di 12 vaccini per poter iscrivere i figli a scuola e la perdita della patria potestà per i genitori che rifiutavano di mettersi in regola – i parlamentari stanno lavorando per ammorbidire la stretta prevista nel testo partorito dalla ministra Lorenzin.
E ieri nella Capitale sono arrivati dal Molise anche tanti ‘Genitori per la libertà vaccinale’, il gruppo nato su Facebook e riunitosi a Pesaro l’8 luglio scorso, e che sarà di nuovo a Roma il 24.
«Ora siamo tanti, siamo forti e decisi ad andare avanti, non abbiamo più paura perché siamo Noi» dicono, lanciando un appello a tutte quelle mamma e a quei papà che vogliono unirsi a loro.
«Non siamo pluripremiati scienziati, non siamo illustri dottori, non siamo famosi avvocati e anche se lo fossimo siamo prima di tutto genitori. Genitori molisani – scrivono in una sorta di manifesto – che dinanzi al decreto legge 7 giugno 2017 n.73 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” hanno iniziato a porsi delle domande: cosa è meglio per i nostri figli e che messaggio pensiamo sia giusto trasmettere ai futuri cittadini della nostra società? La libertà di scelta è un diritto costituzionalmente riconosciuto e quindi alla base di una solida e sana comunità. Diritto di scegliere chi essere, cosa pensare, chi amare, che scuola frequentare, che lavoro voler intraprendere e i trattamenti sanitari a cui sottoporsi. Oggi abbiamo purtroppo, la consapevolezza che uno dei diritti fondamentali sta venendo meno, sulla pelle dei nostri figli: quello di difendere il loro corpo e di scegliere per la loro salute! Questo decreto non ci ha permesso di aprire un dibattito costruttivo sulla validità scientifica dei vaccini, ma ci ha costretto ad aprire gli occhi di fronte all’emergenza di un caso di violazione di diritti costituzionali».
Contrari alla conversione in legge del decreto perché – spiegano i Genitori per la libertà vaccinale Molise – nega il diritto all’istruzione, richiama ad un’emergenza sanitaria che in realtà non esiste o perlomeno non viene citata e spiegata nel testo del decreto, permette al denaro di comprare l’immunità. Al posto della «coercizione – suggeriscono – abbiamo diritto ad una capillare campagna informativa».
Al legislatore nazionale chiedono un piano vaccinale informato, consapevole, responsabile e non coercitivo.