L’incontro tanto atteso, finalmente c’è stato. Ieri mattina, infatti, il governatore Donato Toma ha visto il sindaco di Venafro Alfredo Ricci e il presidente del comitato Ss Rosario Gianni Vaccone nella sede della Regione. In agenda, chiaramente, le sorti dell’ospedale di comunità, con particolare riferimento alla chiusura del Punto di primo intervento che, nel giro di poche settimane, ha dimostrato come il sistema dell’emergenza così come è stato congegnato con il Pos 2015/2018 non può reggere.
Il presidente Toma ha convocato Ricci e Vaccone come da istanza del primo cittadino datata 12 luglio scorso. Il sindaco venafrano in realtà aveva rivolto un appello a tutti i rappresentanti politici molisani. A distanza di un mese, oltre a Toma che ieri ha avuto un faccia a faccia con lui, a Ricci hanno manifestato disponibilità solo i consiglieri regionali Vittorio Nola e Massimiliano Scarabeo.
«Toma si è mostrato disponibile a seguire la vicenda Ss Rosario – hanno commentato il sindaco e Vaccone – sia per trovare una soluzione al problema delle emergenze a seguito della chiusura del Ppi in ossequio al Piano operativo straordinario 2015/2018, sia per prevedere adeguati servizi di tipo residenziale per l’intera struttura (tra cui l’attesa Rsa)».
Tuttavia, il governatore all’atto pratico di assumere impegni altro non ha potuto fare che rinviare ogni discussione a quando finalmente il governo nazionale nominerà il nuovo commissario ad acta della sanità. Al momento, infatti, come riconosciuto dagli stessi Ricci e Vaccone, «Toma non ha poteri da esercitare, però ha chiarito che in ogni caso sia da presidente della Regione che da commissario seguirà il caso pure puntando a ottenere la modifica del regolamento Balduzzi, che poi a dirla tutta è il vero limite alla tutela del diritto alla salute dei molisani».
Il presidente del comitato, il sindaco di Venafro e il governatore si sono quindi alzati dal tavolo con l’impegno di rivedersi non appena il Molise avrà il nuovo commissario ad acta alla sanità. Chiaramente, anche i recenti tragici episodi di cronaca avvenuti in città sono stati argomento di discussione.
«Abbiamo evidenziato con forza che non è ammissibile che una persona si rechi in ospedale, all’ex Punto di primo intervento e trovi le porte chiuse…». Sia come sia, su questo fronte c’è il Pos 2015/2018 che parla chiaro e, al momento, Toma può farci ben poco…
Dopo il governatore, la delegazione venafrana ha incontrato pure il direttore generale Asrem Gennaro Sosto. «Con lui abbiamo discusso in maniera più fattiva e concreta dei prossimi passaggi… Ci rendiamo conto che l’ingegnere Sosto ha un Pos da attuare ma noi comunque abbiamo voluto ribadirgli l’esigenza di avere un presidio per l’emergenza». Inoltre, altro tema caldo e al centro del dibattito, Ricci e Vaccone hanno ricordato al dg Asrem che il Pos non è solo chiusure bensì anche nuovi servizi. «Occorre adesso attuare le misure previste nel Piano operativo ma che finora non sono state attuate. Parliamo di Rsa (residenziale per disabili e lungodegenti) e centro Alzheimer». Nuove aperture che a regime assicurerebbero da 70 a 100 posti letto di tipo residenziale al Ss Rosario. Non proprio poca roba, soprattutto a confronto con l’attuale situazione che registra una ventina di posti letto neanche sempre occupati.
«Sosto si è impegnato con noi. Da settembre si metterà all’opera su questo fronte e nel giro di pochi mesi darà piena attuazione al Pos 2015/2018. Con i nuovi servizi si riempirà uno stabile che oggi è desolatamente vuoto». Chiaramente, Ricci e Vaccone hanno sottolineato come poi, come avvenuto per Ginecologia a Isernia, spetterà anche agli operatori sanitari attivarsi e per promuovere i nuovi servizi che verranno attivati».
Detto della nota positiva dell’impegno ad attivare Rsa e centro Alzheimer, occorre ribadire come neanche dal direttore Sosto il sindaco Ricci e il presidente Vaccone hanno ottenuto «adeguate rassicurazioni a livello di tempi sulla realizzazione di un presidio per le urgenze-emergenze. Qui, purtroppo, il limite è nella previsione del Pos che decretava lo smantellamento del Ppi».
Una volta che il governo Conte si deciderà a sbrogliare la matassa relativa alla nomina del nuovo commissario, le parti si rivedranno: «Sulla tutela della salute e sulla difesa del Ss Rosario l’amministrazione e il comitato continueranno a condividere un impegno comune, pur nei diversi ruoli, finalizzato alla salvaguardia della salute di tutti i cittadini».

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