Il primo affondo è stato di Antonio Federico: il presidente Toma ha spostato 15 milioni dal conto della sanità a quello ordinario della Regione, è tornata la finanza creativa?
Poi l’iniziativa dei portavoce di Palazzo D’Aimmo annunciata dal capogruppo Andrea Greco: un’interrogazione al governatore per conoscere i motivi della decisione, a chi andranno quei fondi – che in base alla determina in questione dovranno essere ‘restituiti’ entro il 31 marzo – e come mai l’iniziativa è stata assunta prima dell’insediamento del commissario Angelo Giustini e del sub commissario Ida Grossi.
Il deputato Federico, inoltre, ha anticipato che coinvolgerà il ministero della Salute, ritenendo la scelta quanto meno inopportuna.
Il governatore Donato Toma risponde: si può fare, ai grillini consiglio di studiare. «C’è una nota della Ragioneria generale dello Stato che consente alle Regioni di fare un giroconto dal conto regionale sanità a quello ordinario, all’occorrenza, se servono soldi per non ricorrere ad anticipazioni bancarie onerose. Questa operazione – dice – fa risparmiare soldi. Non solo. I soldi della sanità non sono della sanità, sono sul conto della Regione. Esistono due conti separati per la tracciabilità. Questa manovra – conclude – non solo è consentita ma è opportuna quando un conto è in rosso e l’altro invece è in attivo».
«Certo che si può fare – la replica di Federico – Il tema è l’opportunità dell’iniziativa. Intanto, perché siamo in piano di rientro per il debito della sanità. E poi se vuoi fare un’operazione del genere la devi rendere nota, spiegare perché. Cosa che ancora stiamo aspettando».