Se non fosse che i passaggi della delibera del direttore generale dell’Asrem di ieri, numerosi e per addetti ai lavori, dimostrano una volta di più come sia il personale l’emergenza più preoccupante nel riordino della sanità molisana questa sarebbe una storia da raccontare e leggere con un sorriso.
La notizia in estrema sintesi è questa: il direttore sanitario del presidio ospedaliero regionale Filippo Vitale è andato in pensione dal 1 gennaio, al suo posto avrebbe dovuto essere nominato Luigi Di Marzio «in possesso di pertinente e qualificato curriculum», insomma l’unico che può ricoprire quel ruolo. Però è in aspettativa per mandato parlamentare e quindi – in attesa di scegliere con avviso pubblico un sostituto per gli anni di mandato del senatore 5s – a occuparsi della direzione medica del presidio regionale sarà Michelina Morelli, in servizio al San Timoteo di Termoli e indicata come sostituto da Vitale prima di andare in pensione. Perché oltre alla certezza che l’azienda sanitaria ha di fronte un periodo difficile per via dei pensionamenti questa vicenda fa sorridere? Filippo Vitale diventa direttore sanitario unico (lo era da anni a Termoli) il 29 gennaio 2018, vince sul collega del Cardarelli perché ha svolto quel ruolo per più tempo. Ma la definizione del concorso indetto dall’Asrem arriva proprio nel giorno in cui il Movimento 5 Stelle ufficializza la candidatura di Di Marzio al Senato. I 5s gridano all’epurazione, accusano il Pd (era ancora in carica il governatore Frattura) e l’azienda di via Petrella di aver silurato un uomo scomodo perché schierato (e in lizza) con il Movimento. Poi però la vita va avanti: Di Marzio diventa senatore, esponente di maggioranza. Il tempo e i nuovi ruoli stemperano gli scontri del passato. Un anno dopo, l’azienda sanitaria accusata di averlo cacciato deve cercarne un suo sostituto.
r.i.