Un incontro conoscitivo, ma anche il primo incontro che ha un impatto importante. A mezzogiorno ieri sono saliti al terzo piano di Palazzo Vitale i vertici del Neuromed (erano presenti il presidente Giovanni de Gaetano e Raffaele Panichella) per un confronto con il commissario della sanità Angelo Giustini e il sub Ida Grossi.
I due tecnici inviati dal governo Conte a gestire il piano di rientro dal debito della sanità molisana hanno un’agenda abbastanza affollata. Prima del Neuromed, ieri, il comitato Pro Cardarelli. Stamattina i sindaci della zona di Larino: con Puchetti ci saranno anche altri colleghi dell’area, come il primo cittadino di Casacalenda Giambarba.
Ma è chiaro che la presa di contatto con uno dei due principali erogatori convenzionati della regione mediaticamente si impone. Al termine della riunione i rappresentanti dell’Irccs di Pozzilli parlano di un incontro istituzionale, non operativo. Un incontro comunque cordiale, di cui conservano «un’ottima impressione».
Un accenno alla rete di emergenza, in cui secondo il piano operativo di Frattura il Neuromed è centro regionale di riferimento per l’ictus, una panoramica più approfondita su cosa fa l’istituto nell’ambito del servizio sanitario regionale. E poi una proposta. Come anticipato qualche giorno fa alla stampa dal dg della Fondazione Giovanni Paolo II Zappia, anche il Neuromed vuole «contribuire a ridurre la mobilità passiva», quindi occupandosi di discipline in cui il pubblico arranca e i molisani vanno quindi a curarsi fuori. Da Pozzilli restano abbottonati, nessun esempio concreto (Zappia aveva parlato di Ortopedia e Chirurgia vertebrale, fra le alte branche). Testa di serie in tema di attrattività di pazienti da fuori regione, l’Irccs ai commissari ha offerto la propria disponibilità anche per quanto riguarda visite ed esami diagnostici, con l’obiettivo in questo caso di aiutare ad ‘accorciare’ le liste di attesa.
Committente è la Regione, saranno quindi i commissari e la direzione generale Salute a valutare e decidere. La partecipazione dei privati all’erogazione delle cure si definisce con l’accreditamento e il contratto. Dal vertice di ieri sul punto non è emerso nulla. I commissari stanno incontrando tutti per farsi un’idea.
A breve però ci sarà un secondo confronto, più operativo, con il Neuromed. E non solo con il Neuromed. Perché entrerà nel vivo il lavoro della struttura commissariale per l’elaborazione del nuovo piano operativo triennale, 2019-2021. Sarà quello il luogo delle scelte. Primo, immediato, banco di prova. Se quella di Giustini e Grossi con erogatori, comitati e opinione pubblica sarà una luna di miele oppure no lo si saprà molto presto.
ritai