Quando una cosa nasce storta, non è facile addrizzarla. Il commissario mandato in Molise per far quadrare i conti della sanità, ha scritto Il Giornale la scorsa settimana, chiede subito auto blu e due assistenti. Lunedì sera è toccato alla sub commissaria l’assalto (mediatico) di una troupe del gruppo Mediaset arrivata in via Genova per parlare con lei dello stesso argomento: l’auto blu e il compenso. All’ex generale della Guardia di finanza scelto dal governo Conte come commissario, 200mila euro all’anno. Alla sub, che fino a giugno ha diretto l’Asl di Asti, 180mila.
Niente: la polemica imbarazza gli ambienti 5s, partito che ha sponsorizzato molto la scelta del governo, e ha travalicato i confini regionali. Forse anche perché nell’incontro coi giornalisti è stato lo stesso Angelo Giustini a tenere altissima l’asticella dell’attenzione, prefigurando – in caso di mancato pareggio del bilancio – il ritorno delle aliquote regionali al massimo consentito (furono ritoccate al ribasso nel 2017 dall’ex commissario Frattura) e addirittura a un (nuovo) blocco del turnover, sbloccato anch’esso qualche anno fa, tanto che l’Asrem sta procedendo alle stabilizzazioni e alle assunzioni attraverso la mobilità. Insomma, ha descritto un quadro allarmante. Eccesso di zelo? Tutti infatti hanno frenato, il tavolo tecnico valuterà ad aprile la performance 2018 della sanità molisana. E molti osservatori sono convinti che qualche eccesso (di zelo) nelle parole di Giustini ci sia stato. Che il sistema non sia così a terra come qualche anno fa, che anzi le condizioni per ricostruirlo ora ci siano.
Sia come sia, i riflettori si sono accesi sui compensi dei due commissari – rispondenti agli standard ministeriali ma 380mila euro all’anno che dalle casse della sanità regionale devono uscire per chi viene per ripianare un disavanzo non sono marginali per l’opinione pubblica nell’Italia di oggi – e sullo staff che Giustini ritiene necessario per lavorare meglio: un addetto stampa e un consulente di sua fiducia, un auto con conducente (questa però della Regione o dell’Asrem). E così anche Rete4 probabilmente se ne occuperà. Come, quando: i dettagli non si conoscono ancora. Ma una troupe avrebbe tentato di carpire una dichiarazione a Ida Grossi. Pare, senza successo. Il Molise, però, è abituato a questo tipo di ribalta.
Qualche dettaglio in più, invece, sui compiti dei commissari c’è. È nel decreto con cui Giustini e Grossi sono stati nominati il 7 dicembre scorso dal Consiglio dei ministri. Meglio, i compiti sono stati affidati tutti a Giustini, Grossi ha quello di affiancarlo nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione del mandato. Incarico prioritario, per il generale in congedo, quello di attuare i programmi operativi 2015-2018 dell’ex commissario Frattura e poi gli interventi necessari a garantire i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio, compreso l’adozione e l’attuazione del nuovo piano operativo. Intanto ieri a Roma i governatori hanno messo a punto la piattaforma per la trattativa sul Patto della Salute: fra le richieste lo stop al sistema dei commissariamenti per i piani di rientro. Oggi il documento sarà all’attenzione della Conferenza delle Regioni.
r.i.