Non solo a Palazzo Vitale, il commissario della sanità molisana Angelo Giustini tiene audizioni sulla situazione del sistema che è chiamato a gestire anche ‘fuori sede’.
A Roma il confronto con l’associazione di molisani Forche Caudine. Ed è proprio il sodalizio che rende noto di aver consegnato a Giustini un documento con le proposte per «contrastare il declino» della sanità molisana e di avergli rappresentato la difficoltà perfino a tornare in Molise, da parte dei tanti che vivono fuori e in particolare nella Capitale, per la carenza di servizi sanitari (per esempio nell’alto Molise).
Bene la scelta di due esterni, per Forche Caudine, «dopo anni di governatori-commissari, i frutti del cui operato sono davanti agli occhi di tutti». In particolare al capo della struttura commissariale l’associazione ha espresso sostegno e «vicinanza a fronte di alcune discutibili iniziative promosse da vertici regionali, evidentemente infastiditi da presenze estranee al territorio». Il riferimento, è evidente, è alle recenti polemiche sul compenso dei commissari e sulla richiesta al governatore Toma di un’auto di servizio e di uno staff esterno a carico del bilancio regionale (quest’ultima negata dal presidente).
Anche le dichiarazioni di Giustini, riportate da Forche Caudine, faranno discutere: ha «ricordato come il Molise venga da ben 12 anni di commissariamento e come la situazione della sanità molisana non sia certo delle migliori, salvo qualche eccezione, in primis Neuromed e Cattolica», ha elencato le criticità a partire dalla carenza di personale e dai bandi che vanno deserti. Ha fatto il quadro «poco edificante delle postazioni di primo soccorso e delle case della salute. Una situazione talmente complessa che anche i vari comitati di cittadini sorti in tutta la regione presentano istanze spesso in contrapposizione tra loro “e ciò non aiuta certo a risolvere i problemi” ha detto il commissario», così sempre il report dell’associazione. A cui Giustini ha ribadito che «serve innanzitutto pareggiare il bilancio». E ha illustrato alcune ipotesi di lavoro, spiegando che «in Molise ci sono circa 160 farmacie, di cui 130 in zone rurali. Questo presidio comunitario, a volte unico, potrebbe rafforzare il proprio ruolo di medicina preventiva e ambulatoriale, ad esempio con prelievi, analisi, elettrocardiogrammi. Parallelamente si potrebbe dare spazio alla figura dell’infermiere di comunità. La Regione potrebbe inoltre rafforzare campagne di prevenzione, programmi di educazione sanitaria e l’assistenza domiciliare integrata».
È intenzione – conclude Forche Caudine – del commissario riqualificare e potenziare le 16 postazioni di primo soccorso, portandole a 20, nonché le auto medicalizzate con medico a bordo. In sostanza, la ridefinizione del 118 a cui le recenti linee guida di Giustini fanno riferimento e che è prevista dall’atto aziendale dell’Asrem del 2018.