Il Molise richiama i medici in pensione? «Spero che questa sia la falla che fa crollare la diga», dice il presidente del Veneto Luca Zaia.
«Non sapete quanti medici costretti ad andare in pensione ho visto con le lacrime agli occhi – aggiunge nella dichiarazione all’Ansa rilanciata in Molise da Isnews – . Abbiamo bisogno di una norma che ci consenta di contrattare con i medici in uscita, come ho detto in tempi non sospetti. E non lo faccio per sostegno ai vecchi, ma perché non ci sono giovani. E dobbiamo fare in modo, nel momento in cui mancano medici, di trovare una soluzione: finché la questione non è risolta, anziché la pensione forzata, si deve prevedere la possibilità di fare contratti a termine. Allo stato attuale, invece, si spostano solo i pazienti dal pubblico al privato».
Non sono passati molti anni eppure sembra un secolo: oggi si fatica a ricordare quando per un concorso pubblico, da medico, arrivavano centinaia di concorrenti o almeno decine per qualche unità messa a bando. Oggi, al contrario, l’Asrem denuncia da mesi che le corsie sono vuote anche perché nessuno risponde agli avvisi per contratti a tempo indeterminato. ««Non c’è comunque bisogno di andare in Molise – conferma il governatore Zaia – Basta chiedere alla nostra Azienda Zero: con 80 posti disponibili, si sono presentati solo 10 candidati. Non ci sono medici perché si è sbagliata la formazione e la specializzazione. E si sbaglia la selezione, affidandola a test: è folle e succede solo in Italia che gli aspiranti non siano messi alla prova in sala operatoria. Per trovare i migliori, bisogna essere cattivi, nelle selezioni. Einstein non è stato certo selezionato con dei test».
La notizia ha avuto un’eco nazionale immediata ed enorme. Repubblica, il Corriere della Sera, il Sole 24 Ore, il Tg5. Solo alcune delle testate nazionali che si sono occupate del fatto che, per carenza di medici, l’azienda sanitaria del Molise richiamerà quelli andati in pensione.
Lo farà attraverso avvisi per contratti libero professionali dopo l’autorizzazione del commissario Angelo Giustini. Una misura eccezionale, anticipata a inizio marzo dal direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto. Durante una conferenza stampa di Cittadinanzattiva, spiegò che insieme ai commissari si stava verificando la possibilità di far ricorso a chi, pur essendo in pensione, volesse rispondere alla ‘chiamata’ della sanità pubblica. La richiesta a Giustini ha preso le mosse dalla nota che il direttore del reparto di Ginecologia dei Cardarelli Doganiero aveva trasmesso ai vertici dell’azienda di via Petrella e che rappresentava la «gravissima criticità di personale medico in dotazione» che determina «grosse difficoltà a garantire una corretta turnazione». Qualche giorno fa, l’ok della struttura commissariale.
L’ultimo bando andato deserto riguarda il concorso per due posti di dirigente medico di Pediatria. «Bandiremo nuovi concorsi nella speranza di avere nuove unità – ha spiegato all’Ansa il direttore sanitario dell’Asrem Antonio Lucchetti – ma i numeri al momento dicono questo: su 13 posti per dirigente medico del Pronto soccorso si sono presentati solo 3 candidati, per Ortopedia 2 su 4, Ostetricia e Ginecologia 2 su 5 e per Neonatologia non si è presentato nessuno. È una carenza che sta mettendo in crisi i vari servizi. In Molise – ha aggiunto – accade quello che si registra anche in altre parti d’Italia, ma visti i numeri ridotti della regione, la situazione diventa sempre più grave».
La XX Regione ha condizioni negative di contesto, i piccoli numeri incidono sul resto (infrastrutture, possibilità di carriera). Ma il problema, come dimostrano una volta di più le dichiarazioni del presidente leghista del Veneto Zaia, è molto più ampio e ha ben altre cause.
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