Una serie di incontri – ai ministeri dell’Economia, della Salute e della Funzione pubblica – per chiamare Roma alla responsabilità sull’emergenza medici che stanno vivendo gli ospedali molisani.
Il commissario Angelo Giustini e la sub Ida Grossi ieri nella Capitale hanno fatto il punto e sollecitato il via libera a soluzioni che nel breve e medio termine mettano in sicurezza i reparti.
Oggi pomeriggio in via Genova una riunione straordinaria con la struttura regionale e aziendale. Lì si conosceranno i dettagli, i risultati della missione e come intende muoversi il vertice della sanità.
Pronto soccorso, Ginecologia, Ortopedia, Anestesia, Pediatria: sono le branche che presentano le carenze maggiori. L’avvicinarsi dell’estate, con le ferie necessarie – irrinunciabili per un personale stremato da turni massacranti – peggiora la situazione. L’alternativa che si porrà, in alcuni casi, è fra chiudere un reparto o tenerlo aperto sapendo di non riuscire a garantire il numero minimo di medici per assicurare la sicurezza delle cure. Il grido d’allarme, l’ultimo e più circostanziato, qualche giorno fa quando il direttore generale dell’Asrem Sosto in un’intervista a Primo Piano ha ribadito: stiamo facendo tutto il possibile ma così i reparti sono a rischio. Due le soluzioni tampone che l’azienda ha ipotizzato – in un caso era stata avviata – per gestire nell’immediato l’emergenza: il richiamo in servizio dei pensionati (gli avvisi banditi poi sono stati bloccati dallo stop del governo) e il ricorso a società esterne.
Con costi che lievitano, come nel caso delle prestazioni aggiuntive svolte dai medici già in servizio. Ma finché un reparto è previsto dal piano sanitario l’azienda deve fare di tutto per tenerlo aperto. Senza l’autorizzazione dei Ministeri, però, l’Asrem ha le mani legate. I commissari sono andati a sollecitare risposte, per evitare rischi ai pazienti e interruzioni di pubblico servizio.
Sempre dalla struttura commissariale arriva, intanto, una buona notizia per chi ha subito danni da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati. Con decreto, Giustini ha autorizzato la Regione a impegnare e liquidare agli aventi diritto la somma complessiva di circa 340mila euro necessaria a coprire i primi due bimestri 2019, comprese le quote maturate da liquidare a nuovi soggetti da indennizzare. «Il ricorso a risorse del Fondo sanitario regionale – si legge nel provvedimento – pur se finalizzato alla copertura di una situazione temporanea e in attesa dell’esaustivo trasferimento delle somme relative alla legge 210/92 da parte dello Stato».

r.i.

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