Tra le tante note stonate che, specie in questo periodo, fanno da sottofondo musicale ad una sanità regionale sempre più nell’occhio del ciclone, occorre registrarne anche qualcuna, come suol dirsi, orecchiabile, di particolare gradimento. Una voce fuori dal coro che, in ogni caso, non vuole testimoniare un’efficienza lontana dal comune, ma quanto meno rappresentare uno spiraglio di luce, in un pianeta attanagliato sempre più dalle tenebre. Ci riferiamo all’unità operativa di diabetologia-endocrinologia, collocata al piano terra della struttura ospedaliera pubblica del “Cardarelli” del capoluogo regionale.
Certamente non è la sola unità per la quale andare fieri per la sua funzionalità, visto e considerato che, pur nella ristrettezza degli operatori, vi sono sicuramente altre in grado di soddisfare le attese della utenza nello stesso nosocomio, ma oggi acclariamo la bontà di questo reparto , per il quale si segnalano continue positive testimonianze da parte dei cittadini costretti a ricorrervi per i loro problemi. Il centro diabetologico, che si occupa essenzialmente di una malattia subdola, quale il diabete, si può dire, senza tema di smentita, che è il settore più frequentato, con il maggior numero di pazienti, provenienti da ogni angolo della regione e da quelle limitrofi. Diretto per tanto tempo e comunque fino a qualche mese fa, prima di maturare il giusto riposo pensionistico, dal dottor Antimo Aiello, che ha dovuto sudare parecchio per opporsi con tutte le sue forze ai tentativi destabilizzanti che volevano un forte ridimensionamento del centro da parte dei vertici dell’azienda sanitaria molisana, la responsabilità dell’intera impalcatura è stata affidata alle sapienti e capaci mani della dottoressa Cristofaro Mariarosaria, già in servizio presso il nucleo e quindi profonda conoscitrice delle problematiche.
È di questi giorni, infatti, la sua nomina ufficiale, dopo aver orchestrato nei mesi scorsi nel ruolo di facente funzioni, senza tuttavia averne il “pezzo di carta”. Una scelta, quella dell’apice dell’amministrazione, ben calibrata e orientata all’indirizzo di una valida professionista che si è fatta ben volere da tutto l’apparato infiermeristico e medico, oltre che depositaria delle varie cognizioni maturate e immagazzinate nel corso della sua attività.
All’anagrafe cinquantottenne, che compirà l’ormai prossimo 31 maggio, la dottoressa Cristofaro, che vanta una laurea in medicina e chirurgia all’Università Federico II di Napoli conseguita nel 1986 e una specializzazione in Endocrinologia con il massimo dei voti e lode nel 1989, non mostra minimamente il peso delle primavere, portate con piacevole e compiacente aspetto.
Dirigente medico dell’unità operativa complessa di diabetologia dal 1996 al 2005, anno quest’ultimo che l’ha consacrata dirigente medico responsabile dell’unità operativa semplice di Endocrinologia, incardinata nell’unità operativa complessa di diabetologia-endocrinologia, è stata sostituto direttore della stessa unità operativa complessa, vice di Aiello, di cui adesso ha ereditata la successione.
Negli anni dal 2009 al 2011, la “nostra” è stata Presidente Regionale dell’Associazione Medici Diabetologi. Esperta in diagnostica ecografica del collo, è autrice di numerosi interventi in corsi, convegni, riunioni di aggiornamento in tema endocrinologico-metabolico, oltre che di pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.
Donna discreta, schiva, riservata, valente medico, Mariarosaria Cristofaro riesce pienamente a coniugare il lavoro, con una professionalità degna di ogni citazione, e la famiglia, composta dal marito e da due figli, alla quale non fa mancare il suo determinante contributo.
Insomma la nomina della Cristofaro, in un settore importante, come quello della diabetologia-endocrinologia, purtroppo, in continua evoluzione di crescita in fatto numerico per quel che concerne i pazienti, davvero, va salutata come un raggio di luce in un panorama decisamente grigio di una sanità che paga lo scotto dei suoi debiti pregressi e le rasoiate imposte dalla spendig rewiew. Sicuramente la neo dirigente, unitamente a tutto l’apparato, saprà fronteggiare la nuova sfida alla quale è stata chiamata a cimentarsi, nell’esclusivo interesse dei tanti frequentatori del centro.
mida

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