Ne ha parlato a Chieti, dove ieri era relatore al convegno organizzato dalla Commissione nazionale grandi rischi dell’associazione nazionale sanità militare interforze. Perché la carenza di medici in Molise è un’emergenza: «Ho lanciato un grido d’aiuto che, vedo, è stato recepito. Sono fiducioso, la speranza è l’ultima a morire».
Angelo Giustini ha chiesto al ministero della Difesa di poter utilizzare nei reparti degli ospedali molisani i medici militari, «ufficiali medici ausiliari», precisa. Quindi non definitivamente in pensione. I riservisti, come si fa quando c’è una guerra. La condizione degli organici, soprattutto per alcune branche, è un bollettino di guerra in effetti. Per questo ieri Giustini ha fatto il punto con i vertici della sanità militare presenti all’Università d’Annunzio.
Una delle urgenze, che l’Asrem ha segnalato ufficialmente alla struttura commissariale, riguarda i reparti di Ortopedia di Termoli e Isernia. I responsabili delle due unità, a loro volta, hanno messo per iscritto all’azienda che non riescono a garantire una corretta turnazione. Se non arriva nessun rinforzo, i reparti sono destinati a chiudere. Forse già dalla prossima settimana. Stesso discorso per il punto nascita del San Timoteo. Addirittura è in emergenza la Ginecologia del Cardarelli.
In discussione alla Camera c’è la conversione del decreto Calabria. Il testo modificato in Commissione prevede la cancellazione del blocco del turnover come conseguenza del disavanzo. Blocco di fatto vigente in Molise dopo la notifica del verbale dell’ultimo tavolo tecnico che segna un deficit di 22 milioni. Per assumere gli infermieri che hanno superato la selezione per il rientro con la mobilità o per la stabilizzazione, l’Asrem dovrà aspettare l’approvazione definitiva del decreto Calabria. Lo stesso vale per le procedure per i medici. Ammesso che rispondano ai concorsi. Nel frattempo, l’estate è alle porte: ferie del personale e turisti sulla costa e in montagna, rispondere a queste esigenze e mantenere aperti i reparti in sofferenza sarà impossibile. «In attesa del decreto Calabria ho voluto fare un ulteriore sforzo per evitare di chiudere i reparti, si porrebbe anche un problema di ordine pubblico», spiega il commissario. Perciò ha chiesto l’arrivo di medici militari. Ne ha discusso con il gabinetto del ministero della Difesa, insieme a lui su questo fronte stanno lavorando la segreteria tecnica e politica. «Li abbiamo chiesti per cinque mesi, perché nel frattempo facciamo i concorsi». Si tratta di 40-50 medici, specialisti di varie discipline, quelli più rari in Molise: ortopedici, chirurghi, anestesisti, ginecologi. Il gabinetto del Ministero sta contattando i medici militari. Entro pochi giorni Giustini – cardiologo che ha guidato da generale la Programmazione sanitaria della Guardia di Finanza nazionale – conta di poter avere novità positive. Se lo augura. «Tra noi che vestiamo la divisa – dice – ci sono tante persone che si caricano subito di entusiasmo per il bene comune. Certo, questa è l’ultima speranza. Non me la sono sentita, da commissario della sanità, di non tentare ancora una strada».
r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.