Agli annunci, ha fatto seguito un articolo di legge. Stavolta le buone intenzioni assai probabilmente non resteranno tali.
«In manovra c’è la previsione dell’abolizione del superticket. Questo avverrà a partire dal 1° settembre. Sono già in bilancio le risorse necessarie per coprire lo spazio temporale, dal 1° settembre al 31 dicembre, e ci saranno tutte le poste per coprire le annualità successive. Quindi, possiamo dire, in maniera molto chiara e definitiva, che il super ticket dal 1° settembre non sarà mai più pagato da nessuno nel nostro Paese», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza ieri alla Camera rispondendo al question time della deputata molisana di Leu Giuseppina Occhionero e confermando i contenuti della manovra emersi al termine di una seduta notturna fiume del Consiglio dei ministri.
«Ringrazio l’onorevole Occhionero per avere dato l’opportunità di una riflessione nel Parlamento su un tema così delicato. Ed è l’occasione utile, per me, per potere anche riferire – così Speranza – l’esito delle decisioni che abbiamo attuato nel Consiglio dei ministri. Infatti, nella manovra di bilancio che abbiamo appena approvato e che sarà in discussione in Parlamento, c’è la previsione dell’abolizione del superticket», ha aggiunto illustrando nel dettaglio che ci sono le coperture. Quindi, un corrispondente incremento delle risorse previste per il sistema sanitario nazionale, destinate comunque ad aumentare nel prossimo triennio.
«Ho sempre considerato il superticket un elemento di discriminazione e di diseguaglianza nelle nostre realtà regionali, un elemento di diga all’accesso di tante persone al servizio sanitario nazionale. Io penso che, ogni volta che un solo cittadino non accede al servizio sanitario nazionale per ragioni economiche, si è di fronte ad una sconfitta per lo Stato. Quella scelta, fatta ieri (martedì, ndr), rappresenta invece una vittoria per lo Stato, perché diamo modo a tutti di poter accedere, nel pieno rispetto del mandato dell’articolo 32 della Costituzione, che dice che la Repubblica tutela la salute, come fondamentale diritto dell’individuo e come interesse della collettività».
Naturalmente soddisfatta della risposta si è detta la parlamentare di Campomarino. «Finalmente l’odioso balzello introdotto dalla manovra del 2011 sarà abolito. Da anni i cittadini sono costretti a pagare questo surplus per le ricette di visite specialistiche e diagnostiche in palese contraddizione con il dettato costituzionale e – ha aggiunto – contravvenendo ai principi fondanti di uguaglianza dello stesso servizio sanitario nazionale».
In Molise e in altre Regioni è applicato nella misura massima, 10 euro su ogni ricetta per visite ed esami specialistici. Dieci euro che si sommano ai 36 di ticket nazionale e ad altre quote regionali per prestazioni ambulatoriali, Tac e risonanze e fisiokinesiterapia.
Da settembre 2020 il conto sarà meno salato. L’abolizione del superticket costerà 550 milioni.
È quasi pronto anche il testo del decreto fiscale collegato alla prossima legge di Bilancio. Poche le novità per la sanità presenti nella bozza. In particolare, tra le altre cose, l’articolo 44 sposta la deadline per la chiusura del Patto per la Salute, inizialmente prevista al 31 marzo 2019 dalla manovra dello scorso anno, al prossimo 31 dicembre 2019.

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