Virginia Scafarto, suo malgrado catapultata in Molise, rischia di trovare l’accoglienza tipica che questa terra riserva a chi arriva da fuori al vertice di una pubblica amministrazione sotto i riflettori.
Domani si insedia la manager campana nominata dalla giunta regionale commissario dell’Asrem. Nel pomeriggio un incontro con il governatore Donato Toma per le consegne. Poi un tempo limitato al vertice dell’azienda – due mesi o comunque fino alla scelta del nuovo direttore generale – ma non sarà semplice. Perché sulla sua scrivania al secondo piano, nella stanza del dg dove in questi mesi il reggente Lucchetti si era trasferito, trova una serie di problemi aperti, reparti da trasferire e proteste da fronteggiare. Trova, al suo arrivo, anche tutto il repertorio di voci, indiscrezioni e veleni che accompagnano i momenti peggiori dell’ente di via Petrella.
La procedura che ha portato la Regione a commissariare l’Asrem pare sia stata già oggetto di attenzione a Roma, al ministero della Salute. Non ha aiutato il clamore, prima la scelta dell’ex dg Sosto e poi la sua rinuncia, uno stop and go finito sui mass media molisani e campani con la consueta ridda di ipotesi e ricostruzioni, alimentate da silenzi strategici e dichiarazioni che lo sono state altrettanto. Martedì il commissario della sanità Angelo Giustini ha avuto nella Capitale una serie di incontri, era il giorno dopo la proposta di nomina a Sosto. I bene informati raccontano di una certa irritazione nelle stanze romane per una decisione ‘pesante’. Che poi non è nemmeno andata in porto. Giovedì, il secondo commissario straordinario scelto dalla giunta riunita in videoconferenza. Una sequenza di atti ‘shock’ che avrebbe portato la struttura commissariale a studiare la normativa, compreso il decreto Calabria (che tuttavia modifica la titolarità della nomina dei commissari delle Asl intestandola al commissario della sanità di concerto col presidente della Regione nel capitolo intitolato ‘disposizioni urgenti per il servizio sanitario della Regione Calabria’) e a puntare a un intervento del Ministero. Da Roma, in base alle disposizioni vigenti e peraltro richiamate anche nella delibera di nomina di Sosto (probabilmente quindi pure nella successiva di Scafarto ancora non pubblicata), potrebbe arrivare la scelta di un soggetto attuatore per l’azienda. È però sempre un’indiscrezione. Tra le voci che arroventano l’ambiente, quella secondo cui il commissario avrebbe rilevato (o gli avrebbero fatto rilevare) che la reggenza di Lucchetti è scaduta il 30 ottobre e la giunta ha nominato il commissario nel pomeriggio del 31. Una vacatio che per alcuni è ancora in atto fino a quando non si insedierà la dottoressa Scafarto.
Al momento non è dato sapere come finirà. Circola solo la voce sull’intenzione di Giustini di entrare in questa partita. Dal commissario nessuna conferma o smentita, il telefono squilla a vuoto. È un fatto, però, che presto si terrà il tavolo tecnico. Facile pensare che il giudizio sulla vicenda non sarà tenero.
ritai