Due determine, una impegna la cifra e l’altra la liquida, pongono fine alla querelle che sembrava senza fine. Quella, per intenderci, che partiva dalla domanda: che fine hanno fatto i 4.2 milioni della sanità?
La direttrice del bilancio Marilina Di Domenico, in base alla manovra di copertura del disavanzo del 2018, ha trasferito alla sanità i famosi 4.2 milioni della fiscalità regionale. E la direzione Salute, in particolare il servizio Programmazione economico finanziaria diretto da Michele Colitti, ha liquidato la somma all’Asrem.
Adempimenti pre tavolo Adduce. Domani a Roma, infatti, i tecnici del Mef potranno verificare la copertura del deficit, che la giunta Toma ha disposto con la variazione di bilancio approvata qualche mese fa, attraverso i flussi attivati con gli ultimi provvedimenti. Come avevano sottolineato a luglio. Ai commissari che annunciavano la manovra approntata dall’esecutivo regionale, avevano risposto: aspettiamo il trasferimento concreto dei soldi.
Disavanzo interamente coperto, come sottolinea da qualche mese il governatore, e livelli essenziali di assistenza a 180 (la Campania ormai fuori dal commissariamento è a 171): per Toma è maturo il tempo per tirare anche il Molise fuori dalle secche della sovranità limitata. In piano di rientro, ma non commissariato.
Intanto ieri mattina fuori dal cancello di Palazzo Vitale i comitati di Isernia, Larino e Termoli hanno chiamato in causa pure lui sul piano operativo che di fatto ‘appalta’ ad altre Regioni la gestione di fette importanti della sanità. Un programma operativo al vaglio dei Ministeri e se domani arriva l’’k dal tavolo tecnico, come è ipotizzabile, ci sarà poco da fare. Gli unici che potrebbero cambiare le cose, convincendo però anche la Capitale, sono i commissari Giustini e Grossi.
«I manifestanti rappresentano la legittima preoccupazione di quale sarà la sorte della sanità sul nostro territorio. Perciò vanno compresi, ascoltati e rassicurati da chi materialmente redige il piano sanitario della nostra regione», il commento di Donato Toma sulla protesta. Oggi il presidente sarà all’incontro con il capo di gabinetto del ministro Speranza. Ci sarà anche Giustini. Probabilmente si affronterà il nodo, che sta a cuore del commissario, della nomina di Virginia Scafarto a capo dell’Asrem fino alla scelta del nuovo dg. Potrebbe essere però anche l’occasione per affrontare il nodo programma operativo. Anche se l’interlocuzione in quel caso dovrebbe essere politica.
«Mi auguro che il governo comprenda il grido del territorio che non si sente ascoltato – le parole di Toma – e che si sente impotente nel contribuire alle sorti della propria sanità. Dal canto mio, mi sono speso e ancora mi spenderò perché questa regione veda soddisfatto il diritto costituzionale alla salute al di là delle questioni finanziarie. Così come sancito dalla Corte Costituzionale: prima i servizi essenziali e poi il resto».