Si chiama tecnicamente ‘no show’. Prenoto una visita o un esame, magari non pago il ticket perché sono esente o lo pagherò al momento della prestazione. Poi per un motivo o per un altro, non mi presento nel giorno stabilito. Magari so già da giorni che non andrò, ma il ‘posto’ all’operatore del cup che lavora al piano terra dell’Asrem risulterà sempre occupato.
Non sarà la causa principale delle lunghe liste di attesa ma il fenomeno pare sia abbastanza diffuso e una sua incidenza ce l’ha.
In base al nuovo piano attuativo dell’azienda sanitaria varato ad agosto – in adempimento del piano della struttura commissariale e in attesa del cup unico che dovrebbe essere in fase di affidamento da parte della centrale unica di committenza della Regione – il ‘no show’ costerà. Ed è un verbo futuro che sta diventando ormai presente. La contromisura resa operativa dalle linee guida nazionali sulle liste di attesa entra in vigore per le prestazioni gestite da via Petrella dal 15 gennaio.
Le norme nazionali prevedono che chi salta l’appuntamento senza avvertire (il no show) debba pagare comunque il ticket. E che chi non ritira esami e referti paghi l’intera prestazione anche se esente. Da mercoledì prossimo, avvisa una comunicazione dell’Asrem veicolata anche sui social da sindacati dei medici – come Fismu – e comitati, la disdetta della prenotazione è obbligatoria almeno tre giorni lavorativi prima della data della prestazione, in caso di mancata cancellazione l’utente dovrà pagare il ticket anche se esente salvo gravi motivazioni (lutti, incidenti stradali, ricoveri d’urgenza, sciopero di mezzi pubblici) adeguatamente documentate.
La sanzione, quindi, riguarda tutti gli utenti compresi gli esenti per reddito, età o patologia, invalidità. Si può comunicare la disdetta al numero verde 800329500, oppure recandosi presso uno sportello Cup delle sedi Asrem o telefonando al numero del reparto presso il quale è fissato l’appuntamento (e indicato sulla ricevuta della prenotazione).
Disdire in tempo utile una visita cardiologica, per fare un esempio, crea un doppio vantaggio: si evitano sanzioni e si dà la possibilità a qualcun altro di usufruire dello spazio che si è liberato.