In Molise ci sono sei commissioni mediche per l’accertamento delle invalidità, due per ogni distretto sanitario. Sono tutte scadute. Una però non riesce a riunirsi nemmeno in prorogatio perché il componente che fungeva da segretario è andato in pensione e non è possibile utilizzare il supplente. Tutti e due i membri indicati più di tre anni fa sono in pensione. Al presidente non è rimasto che arrendersi, in attesa che l’Asrem invii finalmente alla Regione – che le ha richieste da maggio – le terne per il rinnovo.
Da fine novembre, dunque, la commissione di Termoli è in standby: un servizio pubblico essenziale fermo. Le pratiche all’attenzione dell’organismo sono circa 1.500. E non si tratta solo di questioni economiche, attinenti quindi alla pensione o all’indennità di accompagnamento che seguono all’accertamento di una invalidità civile. Si tratta anche di richieste di ausili e dispositivi medici: apparecchi acustici, per esempio, o letti particolari. Tutto quello di cui un invalido o portatore di handicap ha bisogno e che lo Stato gli garantisce. Sulla carta. Perché se ha la sfortuna di vivere nell’area di competenza della commissione di Termoli sta aspettando da mesi. E magari è un malato oncologico, per esempio.
L’avviso per la formazione delle terne fu pubblicato sul sito dell’Asrem il 29 agosto scorso. I termini sono stati poi riaperti il 9 ottobre per uniformare la procedura alla legge di stabilità regionale 2018 che prevede che anche il personale tecnico dell’azienda sanitaria possa fare domanda per svolgere funzioni di segreteria nelle commissioni invalidi civili. I termini sono comunque scaduti dal 19 ottobre. Pare che di istanze ne siano arrivate a iosa: oltre un centinaio solo per le segreterie. In totale i nomi che l’Asrem deve indicare sono una quarantina (effettivi e supplenti). Ai componenti delle commissioni sono riconosciuti gettoni economici: 36 euro per la presenza e 7 euro a pratica. Gli importi sono lordi. Un gruzzoletto comunque non indifferente, visti i tempi che corrono.
Per questo è ancora più strano che, a fronte di tante domande e della necessità ormai davvero improcrastinabile di rinnovare le commissioni (poiché una di esse pare non si riunisca da fine novembre), l’amministrazione di via Petrella ancora non abbia deciso. Un’indecisione che i cittadini pagano sulla loro pelle. Cittadini, persone, già più sfortunati degli altri. Sarebbe il caso che l’Asrem e la Regione superino questa impasse velocemente.
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