«Quanto accaduto al dottor Di Lello, dirigente medico anestesista dell’ospedale Veneziale di Isernia, ci rattrista e ci inquieta. Inquieta me, ma anche tutta la comunità dell’Asrem». Lo ha affermato il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, che ha assicurato massimo impegno da parte dell’azienda sanitaria per garantire maggiore sicurezza. «L’Asrem è una famiglia, aggredire uno di noi è aggredire tutti – ha evidenziato -. Per questo voglio ribadire la solidarietà di tutti al Dottor Di Lello e sottolineare come episodi del genere siano da stigmatizzare. La violenza, qualunque sia la causa scatenante, non è mai la risposta giusta. So bene quanta umanità i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario riversano nel loro lavoro. Che non è solo lavoro, è farsi carico dell’altro. È cura e accudimento. È spesso la differenza nei momenti di profondo dolore e preoccupazione che tutti noi attraversiamo nella vita. La loro opera, che durante l’emergenza legata al Covid è stata sotto gli occhi dell’intera regione, non è terminata. Sono eroi tutti i giorni, non dimentichiamolo. Critiche spesso ingiustificate, continui attacchi all’operato di una struttura e del suo personale contribuiscono a fomentare odio, amplificano atteggiamenti come quelli visti al Veneziale. Invece, il ruolo di tutti noi è creare un legame con la società, ricucendo strappi e, soprattutto, curando. La contrapposizione che si crea tra paziente e familiari da una parte, personale sanitario dall’altra non è la chiave giusta: operiamo tutti per un unico interesse, il bene del paziente. Comprendiamo il dolore che si prova per la perdita di un caro, ma questo non è un lasciapassare per episodi di violenza del genere. Né al Veneziale, né altrove. Sono certo che l’indagine che seguirà alla denuncia del dottor Di Lello permetterà di accertare i fatti, ma sarà anche la base per una riflessione più ampia. Che dovrà coinvolgere tutti. Il tema della sicurezza nelle strutture ospedaliere è annoso e riguarda ogni realtà. Si tratta di una priorità dell’Asrem, accentuata anche dall’emergenza che stiamo vivendo. Isernia aveva, fino a qualche anno fa, un posto di polizia nei pressi del Pronto soccorso. Avvieremo un dialogo con il questore e con le autorità competenti per cercare di trovare una soluzione che possa garantire maggiore sicurezza agli operatori e ai pazienti del nosocomio isernino».