Un tomografo di ultima generazione con cui, scherza il presidente della Regione, «potremo cercare i cervelli migliori». Donato Toma lo descrive come un altro «tassello del nostro puzzle della sanità».
È attivo da qualche settimana al Cardarelli – impegnato mentre operatori e fotografi realizzano le immagini – Architect, il macchinario della Ge Healthcare allestito dal Gruppo Boggia (che ha continuato a lavorare anche durante l’emergenza Covid e non tutti i fornitori lo hanno fatto, ha rilevato il direttore sanitario dell’Asrem Virginia Scafarto).
Otto anni di noleggio con la formula full risk e comprensiva dei lavori di realizzazione, nonché della risonanza mobile utilizzata durante la messa in opera della nuova: 2,5 milioni. Acquistata a giugno del 2019 con fondi regionali (al termine di una gara europea), inaugurata meno di un anno dopo. Cifre e tempi non proprio usuali, soprattutto al Sud.
Insieme alla nuova Tac (comprata un anno fa insieme ad altre due per Isernia e Termoli), arrivata da qualche mese e utilizzata per i pazienti non Covid mentre quella già in dotazione è stata destinata ai potenziali infetti o ai casi conclamati, la risonanza è un elemento qualificante di quello che il direttore del dipartimento servizi dell’Asrem, definisce «un progetto ambizioso» che riguarda tutte le strutture ospedaliere e territoriali regionali e realizza una radiodiagnostica d’eccellenza.
La risonanza, di ultima generazione e dotata di software innovativi, ha un «tunnel più ampio, del diametro di 75 centimetri, quindi il senso di claustrofobia è molto mitigato. E poi c’è un murales per creare un’atmosfera rilassante», spiega Roberto Camperchioli. «Potranno essere effettuati studi di elevata qualità soprattutto per l’encefalo, necessario ausilio diagnostico in virtù dell’istituzione della stroke unit a Campobasso». Anche le Tac sono di ultima generazione. Solo a Termoli deve essere ancora montata perché «c’è un progetto ancora più ambizioso se riesco a realizzarlo: creare un’unità radiologica dedicata ai pazienti del Pronto soccorso, nelle vicinanze del reparto evitando di dover spostare i malati», ancora Camperchioli che confida nell’aiuto della direzione Asrem e della Regione per trovare i fondi per completare l’installazione.
Un parco macchine rinnovato, che può rendere appetibile venire a lavorare in Molise. Il sistema Pacs, inoltre, mette tutti gli ospedali in rete e consente di consultare ovunque le immagini radiologiche (anche le strutture ambulatoriali sono collegate). Manca solo la sostituzione del Ris, che digitalizzerà anche la refertazione. E manca di colmare il gap di personale.
Intanto è andato a sistema un altro investimento dei mesi scorsi: la rete di telestroke, di cui Scafarto ha confermato l’attivazione recentissima (tre robot in questo caso collegano San Timoteo e Veneziale al reparto hub di Campobasso diretto da Nicola Iorio). In generale, si coglie da un richiamo dello stesso governatore Toma, un investimento sulla continuità. «Quel che abbiamo realizzato qui si deve alla sensibilità dell’ex direttore Sosto su questi temi», dice Toma.
Un’operazione importante quella per la radiodiagnostica, completa il discorso il dg Oreste Florenzano: «Dobbiamo pensare a erogare sanità nel migliore dei modi utilizzando tutte le risorse che abbiamo, non sprecandole. Io quindi ringrazio i miei predecessori, perché di questa inaugurazione non mi attribuisco il merito, solo il piacere di presenziare. Però voglio lavorare in questo solco. La tecnologia ci serve a far funzionare le cose. Non possiamo pensare più a una medicina a mani nude, dobbiamo pensare a una medicina che abbia il supporto tecnologico e di personale. I soldi a disposizione li dobbiamo utilizzare per queste due cose».
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