È il direttore dell’Asrem Oreste Florenzano a definirlo un «siparietto simpatico» e un po’ surreale. Sfida accettata, allora. La scena deve essere stata simile alla famosa pubblicità sui preservativi: di chi è questo? Studenti in silenzio e occhi bassi, fino al coraggioso: è mio.
Lei ha firmato questa lettera? Un no, un secondo, un terzo e un quarto. Poi, racconta Florenzano e conferma Giustini, uno dei cinque dirigenti medici del Cardarelli presenti in via Petrella ha detto: lo condivido (è comunque mio).
«La lettera in base alla quale è partita questa iniziativa (la convocazione di Giustini, ndr) in realtà era una lettera anonima, con accluso un foglio di firme che in realtà era allegato a una precedente nota dei primari. Sia io sia i medici intervenuti sono rimasti basiti perché ho dovuto dare lettura di una nota che nessuno conosceva…», racconta Florenzano. Un «fotomontaggio», aggiunge.
La riunione era convocata per risolvere il problema delle operazioni chirurgiche, quelle in elezione ancora bloccate o non del tutto ripristinate perché la terapia intensiva dell’ospedale regionale è dedicata ai Covid. Il commissario della sanità Angelo Giustini sul punto taglia corto: «Era vera la lettera…». Il contenuto, quindi. Il problema da risolvere.
Il siparietto, la legge invece diversamente Florenzano, è indice «della volontà di strumentalizzare e rappresentare un rapporto non sereno» perché qualcuno – aggiunge – «quella lettera l’ha scritta».
Depone poi l’ascia di guerra, il manager napoletano, e riferisce: «Abbiamo approfittato per discutere delle iniziative che dovremo intraprendere», in realtà ribadisce la sua posizione, la ripresa delle attività c’è già stata, è graduale ma c’è stata.
Florenzano poi minimizza la diversità di vedute col commissario: «È una persona molto cordiale, al di là delle polemiche. Noi stiamo assumendo iniziative anche dopo numerosi sopralluoghi al Cardarelli che stiamo operando con la dottoressa Scafarto. Il commissario vuol presentare due progetti: uno su Larino, e gli darò una mano dal punto di vista tecnico perché sono un funzionario dello Stato, e un’altra proposta secondo me più realizzabile».
Il generale conferma: saranno due i progetti presentati. Uno più urgente, per la separazione strutturale di percorsi e aree al Cardarelli che «eliminerà anche la polemica» e il motivo della riunione di ieri. Giustini sulla storia delle firme glissa: «Da commissario mi sono preoccupato di organizzare un incontro fra la direzione e i primari e ci siamo lasciati in serenità. Diciamo che hanno ragione entrambi. L’Asrem dal canto suo sta lavorando. Ad oggi però non si ha la disponibilità della sala operatoria e della terapia intensiva». Quanto a Larino, il secondo progetto, Giustini ripete la sua idea: «Si può cogliere l’occasione perché lì c’è una struttura moderna. Io immagino che, oltre al Covid, si possa realizzare un Irccs dedicato alle malattie infettive, collegato con Spallanzani, Cotugno e Sacco, naturalmente interregionale». Toma incalza: questo piano dov’è? Nessuno lo ha visto. Così le sue ultime dichiarazioni. «Me lo stanno preparando. Ci stanno lavorando, un po’ di pazienza. Io lo avevo chiesto ad Asrem… però non voglio entrare in polemica».
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