È lui l’assassino, il vecchio sistema Ibm per le prenotazioni in dotazione all’Asrem dopo aver reso servizio nelle vecchie Asl (e figuratevi come deve essere semplice farlo funzionare per un unico ‘cervello’). Sono i suoi ultimi mesi (si spera) di attività. Perché la gara da 7,5 milioni scaduta il 30 ottobre scorso e uscita indenne dal giudizio al Tar e poi al Consiglio di Stato (sui ricorsi negli appalti della Pa ci si può scommettere senza timore di perdere) dovrebbe essere ormai appaltata a breve. E l’Asrem avrà finalmente un software moderno, interfacciabile perfino con i privati accreditati, capace di gestire le agende di prenotazione come ce ne fosse una sola. Capace di adattarsi alle modifiche normative.
Lui, nonno Ibm, pare che faccia ormai una gran fatica pure con l’ordinario. E quando il decreto del commissario della sanità Giustini che ha ratificato l’abolizione del superticket anche in Molise e ha chiarito che dal 1 settembre non si paga più il balzello di 10 euro pure se la prestazione è stata prenotata mesi prima (non troppi visto che la fase 2 della sanità molisana è cominciata a giugno dopo il lockdown) è stato notificato a Molise Dati, (che fornisce e gestisce nonno Ibm) si è riproposto un problema che la società in house della Regione pare abbia sollevato più volte negli ultimi mesi: se effettuiamo questa modifica, dicono da via Insorti d’Ungheria, il sistema è a rischio. Rischia cioè di saltare tutto, di non funzionare più. È stata verificata, nelle more dell’aggiudicazione del Cup unico, la possibilità del riuso di un altro software. Ma la Regione non ha ancora deciso di percorrerla. Intoppi, ripensamenti, attese: e così esplode il bubbone.
Ieri mattina, una nota ufficiale di Molise Dati ha avvertito il dg dell’Asrem: non siamo riusciti a effettuare la modifica sul superticket. E sulla testa di Oreste Florenzano è piovuto di tutto, dalla politica e dagli utenti. Gli andava comunicato prima. Almeno le disposizioni di servizio che ha dovuto dare in tutta fretta ieri mattina avrebbe potuto emanarle prima. Dalla società in house dicono: Regione e Asrem sanno bene come stanno le cose.
Il decreto di Giustini è del 30 luglio. A rigore, ci sarebbe stato tempo per trovare un piano B. Invece, la riforma epocale è partita ovunque in Italia ma non in Molise. Quindi: utenti infuriati, consiglieri regionali di opposizione che gridano all’approssimazione e mettono all’indice la direzione dell’azienda sanitaria e la Regione, oltre che il governatore. Una oggettiva pessima figura. Che le correzioni a penna, sul foglio stampato delle prenotazioni, e le banconote da dieci euro restituite dai Cup, non cancellano. Anzi, riportano la sanità molisana ai tempi in cui nonno Ibm viveva la sua primavera.
Mentre dalla società di informatica, che è una società in house della Regione, fanno sapere che comunque si sta provando a effettuare la modifica senza mettere in pericolo l’intero sistema ma che ci vorrà un po’, il dg Florenzano non ha dimenticato di ricordare che proprio ieri si è insediato il neo direttore amministrativo dell’azienda Antonio Lastoria, «che si è adoperato immediatamente per fronteggiare il problema». Solo ieri mattina, ha confermato il manager, «la Molise Dati ci ha comunicato che non è possibile modificare il software che in automatico genera ancora il superticket. Ad ogni modo la tassa abolita non sarà applicata e se qualcuno l’ha pagata sarà rimborsato: ci scusiamo ma è un problema che non dipende dall’Asrem e stiamo facendo il possibile per risolvere il prima possibile questa situazione». A chi lo ha accusato di fare scaricabarile, Florenzano ha risposto: «Non è così e non è mio solito fare scaricabarile. È che il software è di Molise Dati e Asrem sull’adeguamento pur volendo non può intervenire. Per questo, ho scritto di nuovo alla società per chiedere l’adeguamento alla norma».
Nonno Ibm è chiamato all’ennesimo sforzo. Con l’auspicio che sia l’ultimo prima del suo pensionamento.
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