Non esita a definirsi quello che in questa vicenda alla fine è rimasto col cerino in mano. «Si è perso tempo anche con le polemiche, mi permetto di ricordarlo e lo avevo detto all’epoca. Ma ora è inutile piangere sul tempo che è passato. Ci rimbocchiamo le maniche e operiamo».
Oreste Florenzano ha ricevuto domenica sera l’ordinanza 29 del 2020 firmata dal commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri il 9 ottobre e che nomina l’Asrem soggetto attuatore per la realizzazione dell’hub Covid. Ieri pomeriggio il dg dell’azienda sanitaria ha già avuto una prima riunione operativa con la direzione generale Salute della Regione. Il provvedimento, spiega a Primo Piano, prevede anche una tempistica: entro sette giorni va rinviata a Roma la pianificazione degli interventi e ci sarà poi da occuparsi concretamente delle gare.
Al centro del progetto, l’ex hospice del Cardarelli: struttura attigua ma staccata dall’ospedale regionale che oggi ospita i malati di Sars-Cov2. Nel seminterrato, ultima porzione rimasta da ultimare, i nove posti di terapia intensiva. Ai piani superiori, in questo caso già in funzione e quindi solo da allestire, i posti di medicina (infettivi), una sala operatoria dedicata al Covid e anche un passaggio aereo per rendere strutturale la separazione dei percorsi (Covid e ordinari). Fra gli interventi previsti anche la ristrutturazione dei Pronto soccorso dei tre ospedali regionali, con aree dedicate al Covid.
Il commissario Arcuri ha esperito la gara per i servizi di progettazione e per i lavori riguardante tutti i 21 lotti. È scaduta ieri e alla firma dell’accordo quadro seguiranno le iniziative delle Asl come stazioni appaltanti.
Per completare il tutto a Tappino servono, purtroppo, quattro mesi. Il Covid torna a mordere anche in regione, la preoccupazione quindi c’è. Perché siamo ancora nella situazione di marzo: Cardarelli hub misto e i posti di infettive che piano piano, ma inesorabilmente, vengono occupati. Per fortuna finora la terapia intensiva resta libera. «Paghiamo lo scotto di ciò che è accaduto nei mesi passati anche, se mi consentite, delle polemiche, del tempo perso all’inizio. E la polemica, io lo avevo anche detto, si traduce poi nel cerino in mano all’Asrem. Comunque – le parole di Florenzano – adesso è inutile piangere sul tempo perso. Ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo al lavoro. Anzi, siamo già al lavoro».
r.i.

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