Nel 2019, anno nero per la sanità molisana, da Roma arrivarono solo no alle proposte per risolvere la carenza di medici: no ai camici bianchi in pensione, no a quelli militari, no al ricorso alle società esterne.
2020, anno del Covid: probabilmente a qualcosa la pandemia è servita. Se non altro la sanità sul territorio, anche se commissariata e marcata stretto dai ministeri dell’Economia e della Salute, si può permettere qualche libertà in più. L’autorizzazione a ricorrere a società esterne per reperire servizi sanitari che con concorsi e avvisi non riesce a ottenere all’Asrem l’ha data la direzione Salute della Regione. Il 15 luglio scorso all’esito di una riunione che si svolse in Regione si decise che «nel caso in cui tutte le procedure attivate tese al reperimento degli specialisti avessero esito negativo potrà essere fatto ricorso, in via del tutto eccezionale, agli specialisti delle società interinali per periodi limitati». Dalle procedure attivate, ha certificato l’Asrem nel primo provvedimento sul tema, non è stato reperito personale a sufficienza per coprire «tutti i turni presso le strutture di Pediatra aziendali». L’ufficio Acquisizione beni e servizi ha quindi affidato a fine luglio 96 ore di servizi sanitari di Pediatria alla Medical Line Consulting di Roma (che aveva solo quella disponibilità allora a fronte di un fabbisogno Asrem di 504 ore). Così sono stati coperti i turni di agosto al San Timoteo.
Il 5 ottobre scorso, l’affidamento delle restanti 408 ore: adesso la Medical Line è in grado di soddisfare tutta la richiesta dell’azienda di via Petrella. Tamponata un’emergenza fino all’espletamento dell’ennesimo concorso (a fine mese), certo è costato caro: 120 euro a ora (l’avviso libero professionale per anestesisti prevede una remunerazione di 50 euro a ora). Calcolando anche l’Iva, circa 60mila euro. Più i 14mila già spesi a luglio.