Approvato dall’Asrem a inizio 2019, modificato e riapprovato per eliminare passaggi che avrebbero potuto avere impatto sulla tutela occupazionale, il bando per il Cup sanitario unico regionale è stato appaltato.
A un anno e poco più dalla scadenza, fissata al 30 ottobre 2019, se l’è aggiudicato il Consorzio nazionale servizi con sede a Bologna: consorzio di coop attivo nel facility management, ristorazione, logistica, energie e manutenzioni, pulizie. Il primo settore è quello che riguarda fra le altre cose i servizi informatici e il contact center (fatturato 2019 di 56,6 milioni).
La determina della direttrice della centrale di committenza della Regione Alberta De Lisio chiude quindi un capitolo spinosissimo per l’azienda di via Petrella: uno degli ostacoli più importanti alla gestione ottimale delle liste d’attesa è proprio il software tuttora utilizzato. Adattato su un sistema che viaggia ancora su tre distretti, è infatti macchinoso proporre agli utenti le diverse date per una stessa visita disponibili in tutti i punti di erogazione Asrem perché il software ragiona su tre sezioni.
Non consente, come invece le norme nazionali prevedono, di tenere un’agenda unica, che comprenda anche i privati convenzionati e che quindi sia in grado di gestire automaticamente disdette che liberano posti per altri utenti. Non solo un call center dunque, ma anche un software adeguato e il personale per gestirlo.
Questo consente, invece, il Cup unico aggiudicato una settimana fa. Non è la panacea di tutti i mali, non recupera certo da solo le lunghe liste di attesa. Per quello ci vogliono medici a sufficienza, per esempio, e macchinari nuovi e performanti che in alcuni casi l’Asrem ha sempre nell’ultimo anno acquisito (per esempio le Tac). Ma il Cup era un cruccio per la passata direzione strategica, che approvò il bando, perché per il Cup Asrem finiva (e finisce ancora) sulla stampa e nel mirino del ministero della Salute. L’appalto, per quattro anni più uno rinnovabile, è stato aggiudicato a 7 milioni e 450mila euro.
Cittadinanzattiva Molise, che da tempo sollecitava sui tempi di aggiudicazione, esprime quindi un plauso pubblico alla centrale di committenza la chiusura della gara e auspica un passaggio celere al nuovo Cup per «ottenere tutti i benefici per i pazienti previsti dai piani nazionali e regionali di governo delle liste di attesa». Al termine dell’emergenza, ricorda la segretaria regionale Jula Papa «sarà ancor più importante la rapida ripresa delle attività programmate, e recuperare le liste “sospese” a causa della pandemia». Grazie al Cup unico «sarà possibile l’efficientamento della gestione delle agende di prenotazione per riorganizzare le liste di attesa e riprogrammare le prestazioni e i controlli a cui i pazienti hanno rinunciato durante il periodo di emergenza», inoltre si potrà usufruire della garanzia di erogazione delle prestazioni nel distretto di appartenenza.

 

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