A vuoto la call di Giustini, posti letto Covid i privati al momento non ne hanno disponibili. E se per quelli di area medica la situazione non è particolarmente urgente, lo diventa invece per le terapie intensive, visto che il piano di potenziamento della rete ospedaliera – che prevede la realizzazione di altre 14 rianimazioni nel pubblico fra ex hospice e ospedali spoke di Termoli e Isernia – sarà realizzato solo in primavera e visto che a Roma il Molise ha comunicato una disponibilità totale di 34 letti di intensiva su cui calcolare il tasso di occupazione rispetto ai 12 dedicati attualmente alla cura dei casi più gravi di SarsCov2.
Come l’ordinanza del presidente della Regione Toma lo obbligava a fare, il commissario della sanità nei giorni scorsi ha contattato le strutture convenzionate che nella prima fase avevano partecipato al piano di gestione dell’emergenza per sondare l’attuale disponibilità. Vale a dire: Gemelli, Neuromed, Gea Medica, Villa Maria e Villa Esther. Per le terapie intensive, gli interlocutori sono solo i primi due (che hanno posti di rianimazione accreditati). Ebbene, né il Neuromed né il Gemelli al momento hanno disponibilità di posti Covid, questa la risposta a Giustini. Da Pozzilli hanno messo a disposizione posti di rianimazione non Covid. Il Gemelli si sarebbe riservato di farlo.
Dalle altre strutture, l’ok a dare una mano al servizio sanitario regionale e all’Asrem con posti a bassa intensità (30 quelli dichiarati da Gea Medica ad esempio) e posti per pazienti negativizzati.
Manco a parlarne, quindi, di accreditare ulteriori letti di intensiva per ‘conferirli’ alla disponibilità totale di posti su cui calibrare la potenzialità del sistema di rispondere a una eventuale terza ondata che si riveli come la seconda o anche più dura.
Un ostacolo, sicuramente, questo, per la gestione in serenità di un’emergenza che non solo non è cessata ma ha dimostrato già più volte di essere abbastanza infida, come è il virus SarsCov2. A marzo e aprile, i convenzionati in Molise avevano messo a disposizione posti Covid e non Covid, adesso le cose e il clima sono cambiati. Certo, non sono sospese le prestazioni sanitarie come nel periodo del lockdown. Ma in questi mesi, sulla remunerazione di quei mesi c’è stato un contraddittorio forte fra i privati, la struttura commissariale e l’Asrem. Senza contare il taglio al budget.
Cosa accadrà adesso? Le norme nazionali, nate nel periodo di massima emergenza, prevedono anche la requisizione di strutture e posti letto privati (anche se sulla precettazione del personale che poi serve concretamente all’assistenza ci sono forti dubbi di legittimità). Ma da Palazzo Vitale filtra l’intenzione di risolvere le cose diversamente. Come si dice in linguaggio giuridico: in maniera bonaria.
Il dossier è ora sul tavolo del governatore Donato Toma, a cui Giustini ha relazionato sul riscontro ricevuto, che non è quello sperato, e che ora sta studiando le prossime mosse per ottenere il risultato di ampliare la dotazione di terapie intensive effettivamente disponibili.
ritai

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