La tutela dei percorsi per evitare commistione fra pazienti Covid e non Covid non è idonea al Cardarelli, al pronto soccorso del San Timoteo e al poliambulatorio di Termoli. Ad Agnone, struttura dell’azienda sanitaria regionale, non c’è personale nella tenda del triage né apparecchiature per la rilevazione della temperatura corporea. Al Cardarelli, centro per la cura dei contagiati da SarCov2, nel reparto di malattie infettive i campanelli dei singoli posti letto non funzionano. Il che apre uno squarcio sulle tante denunce, pubbliche e giudiziarie, che in queste settimane sono state avanzate dai parenti dei deceduti, una criticità evidente nella gestione e nel controllo di malati sottoposti all’assoluto isolamento e quindi impossibilitati a muoversi anche solo per chiedere dell’acqua.
Questi rilievi, insieme ad altri, sono stati evidenziati dal commissario della sanità Angelo Giustini in una nota che chiede ai vertici dell’Asrem – tutti e tre i direttori quindi Florenzano, Scafarto e Lastoria -, già messi al corrente dal Nas, di «attivarsi urgentemente affinché vengano definitivamente risolte le evidenziate necessità» relazionando poi allo stesso generale.
Si tratta delle segnalazioni contenute nei verbali del Nas che in queste settimane – in particolare relativi ai controlli ispettivi effettuati nelle strutture Asrem dal 20 ottobre in poi – si è recato in ospedali e poliambulatori del Molise per monitorare la situazione. Proprio al nucleo dell’Arma si era rivolto Giustini chiedendo un report sulla situazione. Il ministero della Salute, dal canto suo, dopo le ripetute richieste di ispezione da parte del sindaco di Campobasso e quella dei sindacati, al commissario della sanità ha richiesto una relazione. E la relazione, a leggere Giustini, non potrà essere rassicurante.
Rispetto ai singoli rilievi, la comunicazione segnala anche la criticità riscontrata per lo spostamento dei pazienti in codice rosso, Covid conclamati o sospetti, dal pronto soccorso al blocco operatorio e quella dell’eccessivo carico di lavoro nel laboratorio del Cardarelli, unico in regione a processare i tamponi molecolari, «con probabili conseguenti ritardi nel diagnosticare i contagi e la rete dei contatti». In particolare, ogni giorno, i test vengono trasportati a Campobasso dal resto del territorio fino alle 14 con un prevedibile allungamento dei tempi. Quindi, scrive Giustini, si potrebbe decentrare queste prestazioni per dare risposte più tempestive. Conclamata la carenza di personale medico, infermieristico e socio-sanitario a Campobasso e Termoli, mentre a Isernia la carenza in terapia intensiva si registra nei turni pomeridiani e notturni mentre invece di mattina gli operatori sono in sovrannumero.
Una nota di riscontro severa, destinata a far discutere e ad acuire lo scontro fra l’Asrem e la struttura commissariale. Non è detto che tutte le segnalazioni di Giustini, riprese dalle risultanze degli accessi del Nas, siano ancora da risolvere o attuali. È certo, però, che siano spie di difficoltà organizzative e gestionali finora sempre negate da via Petrella.
Il primo cittadino del capoluogo regionale Gravina ha commentato in un video la nota che gli è giunta dal commissario (inviata pure fra gli altri al presidente della Regione Toma, alla sub commissaria Grossi e alla dg Salute Gallo nonché alla Cisl Funzione pubblica). «È chiaro a tutti che il Cardarelli ha subito problemi che vanno assolutamente risolti. È su questo che insisteremo alla luce dei fatti che sono stati trasfusi in questa nota».
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