L’informativa al Consiglio regionale da parte del governatore Donato Toma poco dopo le 16: al Cardarelli sono stati eseguiti 102 vaccini, 102 pure al San Timoteo e 95 al Veneziale. In totale 299 dosi, quindi, che insieme alle 50 del vax day portano il totale del Molise intanto a schiodarsi e in termini numerici a 349. Con una percentuale a due cifre – oltre l’11% delle 2.975 consegnate e conservate nei frigo degli ospedali di Campobasso e Termoli a -80 gradi – che però nell’aggiornamento delle 19.33 sul sito del governo non c’era ancora.
Non sono finite le polemiche, ma almeno è cominciata la campagna vaccinale contro il Covid pure nella XX Regione. In cima, svettano la Provincia di Trento, il Lazio, l’Umbria e il Veneto. Subito dietro la Basilicata che è partita sabato. Anche in Molise, comunque, adesso si vaccinerà pure nei festivi, per esempio all’Epifania. Contrariamente a quanto ipotizzato, poi, nonostante i ritardi nelle somministrazioni, la seconda fornitura dei vaccini Pfizer pare stia arrivando. Prevista per oggi la distribuzione delle altre 470mila dosi ai 294 punti di somministrazione indicati dalle Regioni ad Arcuri. All’Aula di Palazzo D’Aimmo Toma ha detto di aver dato ad Asrem l’indicazione di accelerare per terminare prima possibile l’effettuazione dei vaccini alle categorie individuate per la prima fase (al Molise toccano 9.294 dosi).
«Non siamo italiani di serie B. È inaccettabile che nonostante la disponibilità dei medici e l’impegno degli operatori sanitari, nel Molise si registrino questi problemi», è l’intervento del segretario regionale del sindacato medici Fismu Ernesto La Vecchia. «Il governo ha programmato male e anche la Regione è in ritardo nell’organizzazione, come già avvenuto oltretutto nei mesi scorsi nella campagna di vaccinazione anti influenzale. Assistiamo allibiti al teatrino delle polemiche dei partiti, noi però vogliamo ancora una volta essere costruttivi, pur non dimenticando le responsabilità di questa situazione, puntare sul buonsenso: si facciano le dovute correzioni, una netta inversione di rotta per tutelare la salute dei molisani. Avanti tutta con la campagna, più vaccini (anche contro l’influenza), più efficienza, migliore organizzazione. Ricordiamoci che questa è una sfida storica e che prevenire è sempre meglio che curare», conclude il segretario del sindacato.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.