Molise unica regione a non raccogliere le informazioni sui contagi tra il personale scolastico.
Lo dice senza tema di smentita l’Iss. Non che non li abbia inviati o li abbia inviati in ritardo: nel report dell’Istituto superiore di sanità, come ha documentato Primo Piano due giorni fa, c’è scritto che il sistema di sorveglianza molisano non raccoglie l’informazione. Punto. Il dato, contenuto nell’ultimo dossier di settore, diventa terreno di scontro. Il primo cittadino di Campobasso Roberto Gravina, infatti, ha ribadito la sua richiesta di dati aggiornati e precisi sulla situazione epidemiologica, più volte fatta pervenire all’Asrem nelle passate settimane. Dati fondamentali per decidere cosa fare sull’attività didattica.
«A quanti si chiedono il perché, a differenza del 7 dicembre scorso, ho scelto di non far svolgere attività didattica in presenza per le scuole primarie e ho addirittura chiuso infanzia ed asili, voglio spiegarne il motivo, anzi, i motivi – ha detto Gravina – Intanto, le vacanze natalizie, sebbene regolamentate con visite con massimo due persone, hanno potenzialmente amplificato il pericolo di contagio. Ma soprattutto, a differenza di quanto accadde a dicembre (quando Gravina decise di mantenere le lezioni in presenza, ndr), i dati in nostro possesso, sono addirittura minori e contraddittori. Non è un caso se, ad esempio, proprio in riferimento alla diffusione del virus pandemico nelle scuole, il Molise, nell’ultimo rapporto Covid-19 pubblicato appena qualche giorno fa dall’Istituto superiore di sanità sul proprio sito web, compare come l’unica regione dove non vengono raccolti dati sui casi Covid tra il personale scolastico e, insieme ad altre cinque regioni, viene indicata per non essere stata in grado di riportare le informazioni relative al setting in cui si sono verificati i focolai. Così come non è un caso – ha aggiunto il sindaco di Campobasso – se solo nella giornata di ieri abbiamo preso a ricevere dall’Asrem, come da noi più volte richiesto, i primi dati sulla situazione epidemiologica in città che però, per ora, sono ancora lontani dalla qualità e dalla precisione che il momento richiede, visto che riportano nominativi di persone che sono purtroppo decedute. Non appena il quadro sarà finalmente chiaro, Campobasso, che mai aveva chiuso le scuole finora, tornerà alla normalità, come tutti auspichiamo».