Anche per l’Asrem c’è un cluster nel reparto di medicina al Cardarelli. Focolaio che ieri è anche cresciuto di numero: altri 4 i positivi fra il personale del reparto. La direttrice sanitaria Virginia Scafarto ha dato direttive per la gestione del focolaio e la rimodulazione di attività e ricoveri.
I pazienti di medicina positivi al SarsCov2 vengono trasferiti in biocontenimento nelle aree di malattie infettive. Ma la competenza su di loro, se sono asintomatici e quindi non presentano condizioni cliniche correlate al Covid, resta in capo ai sanitari di medicina. Che, quindi, si spostano per le visite da un reparto non Covid a un reparto Covid: è una deduzione. Che però segue la logica. Se la competenza nosologica è di medicina, sono i medici di quel reparto a effettuare la visita quotidiana per esempio nel reparto Covid al quinto piano dove uno dei primi pazienti del nuovo cluster è stato trasferito. I pazienti che invece sono negativi, restano in medicina e sono isolati in stanze singole. Il personale deve comunque indossare i dispositivi del massimo livello di protezione. Nessuno, familiari o personale esterno, deve entrare in reparto e l’attività ambulatoriale è interrotta.
Le urgenze vanno ricoverate in aree Covid free e il 118 centralizzerà i pazienti con problemi internistici al Veneziale e al San Timoteo. Naturalmente, Scafarto ha raccomandato una sanificazione costante e continua delle aree comuni e sorveglianza su degenti e personale.
Intanto i sindacati del comparto parlano di «disastro annunciato da mesi» di sui si tende a «scaricare la responsabilità solo sugli operatori piuttosto che sulla inadeguatezza delle scelte fatte a monte. Un ospedale Covid dedicato oggi è sempre più necessario per poter garantire i Lea, le patologie tempo dipendenti e la stessa emergenza, ancora una volta chiediamo di procedere immediatamente all’assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale, come sta accadendo in questi giorni in altre regioni d’Italia,per fronteggiare un’emergenza che tendenzialmente si allunga nel tempo».
Secondo Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi e Nursing up, «il rischio di ritrovarsi pazienti Covid che vengono dirottati sugli ospedali non Covid di Termoli e Isernia piuttosto che all’ospedale Covid Cardarelli non potrà essere la soluzione, sarebbe una follia. Purtroppo non vediamo passi avanti ma solo passi indietro che fanno alzare il livello di rischio per malati, lavoratori e cittadini con cluster incontrollabili che aumentano. È ora di cambiare rotta, ripartendo da piani d’emergenza adeguati, mettendo in sicurezza l’ospedale Cardarelli, trasferendo i pazienti Covid in strutture dedicate, sanificando i reparti contagiati e mettere in sicurezza il personale». Ancora una volta invocano l’intervento del prefetto e della magistratura.